Cronaca locale

I bagni sono fuori uso e il treno si ferma per fare la "sosta pipì"

Sulla Laveno-Milano servizi non disponibili Stop in stazione tra lo stupore dei viaggiatori

I bagni sono fuori uso e il treno si ferma per fare la "sosta pipì"

Diciamolo, può scappare. Se poi lo scompartimento ha un clima quasi siberiano, nonostante tepori primaverili, tutto si complica. Il controllore è una donna gentile e quasi si vergogna ad ammettere che sì, sul Laveno-Milano delle 12.23, la toilette è guasta. Pardon, è sporca. O meglio, inagibile. Insomma è chiusa. Ed è meglio non aprire quella porta. In fondo al treno, situazione identica. Non è questione di chiavi e serrature, quindi. È una prova di resistenza umana. E basta.

Il biglietto costa 6,30 euro e Trenord lo esige e giustamente. Comunque sia, 6,30 euro per due ore di viaggio. Quello che non si sa è il requisito segreto quanto necessario. Apnea per due ore. E sia. Scoperto l'intrigo subentra una pacata rassegnazione, quando d'improvviso la gentile e prefessionale capotreno spariglia il banco. E sorprende visi interrogativi. «Se ha bisogno, fermo il treno alla prima stazione e la faccio andare in toilette. Abbiamo l'autorizzazione di Trenord».

Il ghigno litiga con lo sbigottimento. Impossibile intuire quali lineamenti veda dipinti di fronte a sé l'impiegata responsabile. In fondo, si può resistere. «Non faccia complimenti, se ha bisogno. Abbiamo segnalato il disagio già da qualche giorno ma purtroppo non sono venuti a pulire. E oggi è domenica» aggiunge la signora del personale viaggiante.

Folgorati e impietriti risuona solo una flebile voce di stupore. «Insomma il treno si ferma ad attendere chi va in bagno...» Un cenno di assenso col capo da parte della donna in verde uniforme che continua il suo laconico mestiere. Biglietti... Perché di domenica all'ora di pranzo viaggiano quasi soltanto italiani. Pensionati in rotta verso teatri e musei milanesi.

Saronno. Stazione di Saronno. Siamo ormai alle porte della metropoli. In termini di tempo, mancano dieci minuti a Cadorna. Ormai la mission impossible sembra ufficialmente centrata, quando la donna si ripresenta. «Siamo fermi perché un signore è dovuto andare in bagno. Lo stiamo aspettando. Se vuole cogliere l'occasione...». La scommessa non è ancora vinta, quindi va portata a termine. La sosta dura cinque minuti. Le precedenze vanno a farsi benedire. Intanto, con serafica calma, lo sconosciuto risale nella soddisfazione generale.

In realtà resta un interrogativo irrisolto. E se una persona si sente male e non può attendere la stazione successiva? Mistero. Il treno arriva a Milano otto minuti oltre il proprio orario. Se qualcuno si domanda come mai le linee di Trenord hanno ritardi a catena dovuti a sfasature legate l'una all'altra, la risposta è servita. Almeno in questo caso. Nella civilissima Lombardia, locomotiva d'Italia, un espresso si ferma durante il percorso per far andare in bagno i passeggeri, causa inagibilità della toilette per l'assenza festiva degli addetti al servizio di pulizia. Per la cronaca, alla stazione di Cadorna non ci sono toilette. O meglio, ci sono ma utilizzarle costa 50 centesimi. A meno che non si beva un caffè al bar, convenzionato con i vespasiani sotterranei. Costa 50 centesimi più che negli altri locali attorno alla stazione. Oltre al danno, la beffe.

Che non ha prezzo.

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