Cronaca locale

I bar "allargano" il dehor? Comune minaccia la revoca

Riparte la polemica tra residenti e locali sui Navigli, il sindaco: "A volte conviene la multa, studiamo altro"

I bar "allargano" il dehor? Comune minaccia la revoca

La guerra tra residenti e gestori dei locali sui Navigli è un must, puntuale come l'estate. Come arriva il caldo e il popolo della movida invade i tavolini all'aperto scatta il braccio di ferro tra diritto al sonno e al divertimento. Il presidente del Municipio 6 Santo Minniti si è fatto portavoce ieri con il sindaco delle lamentele dei comitati. E al termine del confronto ha annunciato che sono allo studio «alcune soluzioni perchè alcune regole sull'occupazione del suolo pubblico sono usate a volte in maniera fantasiosa dai commercianti». Traduce Beppe Sala al fianco dell'assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo che coordina la polizia locale: «Servono controlli tempestivi. Siamo contenti se i bar e gli esercizi chiedono spazi pubblici ma spesso si allargano in modo illecito. Ho chiesto più controlli e, se questo avviene in modo ripetuto, che venga revocato il permesso di utilizzare il suolo». Niente dehors, un danno fortissimo per bar e ristoranti nei mesi estivi. Secondo il sindaco le multe non sono un deterrente sufficiente: «Vediamo che escono dagli spazi e si allargano perchè costa meno della penale. Se prendono la sanzione, pagano e non rientrano negli spazi dunque verifichiamo se è possibile far scattare la revoca».

A dire il vero la possibilità di revocare il permesso di occupare il suolo (fino alla decadenza della licenza) già è previsto dopo tre sanzioni ma il Comune deve avviare un procedimento che spesso ha tempi lunghi e può scattare in casi ripetuti e gravi. La giunta avrebbe intenzione di trovare una soluzione intermedia tra la multa e lo stop prolungato, magari una sospensione del permesso di «sbordare» con i tavolini e le sedie per disincentivare il comportamento.

Ma i commercianti si sentono presi di mira. Il vicepresidente vicario di Epam Giuseppe Gissi fa notare che in via Gola, a due passi dai Navigli, è terra di nessuno, spaccio a cielo aperto e rischi sicurezza. Lungo i canali si vedono ogni serie venditori abusivi e anche i minimarket aperti h24 possono vendere birre e alcolici (spesso e volentieri chiudendo un occhio se cni acquista è minorenne) ma «la priorità della giunta è verificare e stangare chi si allarga un metro in più del dovuto». Fa presente peraltro che i suoi associati «non sono fuorilegge» ma certamente se capita che qualcuno superi un pò lo spazio consentito il Comune potrebbe chiudere un occhio piuttosto che annunciare la linea dura visto che «l'occupazione viene pagata dodici mesi all'anno ma di fatto lo spazio esterno si utilizza in estate». E i commercianti rimbalzano la teoria che costi meno pagare la sanzione: oltre a una multa da 213 euro, quando viene accertata un'occupazione superiore allo spazio concesso scatta un ricalcolo per l'area in più, con una retroattività di 30 giorni. Si presume che la violazione abbia avuto luogo ogni giorno nel mese precedente.

E scatta verbali che superano abbondantemente i 10mila euro.

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