Cronaca locale

I buchi neri di Milano: spaccio, criminalità e i quartieri "ghetto"

Un viaggio tra le criticità dei nove Municipi Dalla movida alle case occupate ai furti

I buchi neri di Milano: spaccio, criminalità e i quartieri "ghetto"

Ognuno dei nove municipi di Milano ha i suoi buchi neri. Criticità a cui le istituzioni tentano di porre rimedio, spesso senza successo. Servirebbero più poliziotti, ma spesso sono bloccati nei commissariati soffocati dalle carte.

E visto quanto accaduto di recente in piazza Duomo, un ignoto ha appiccato fuoco alle palme di fronte alla chiesa senza essere riconosciuto dalle telecamere, potrebbero servire agenti in servizio in più. Magari proprio a partire dal primo municipio milanese che secondo il consigliere municipale Giampaolo Giorgio Berni Ferretti subisce già gli effetti di un ampio commercio illegale di bevande alcoliche e affini. Fenomeno concentrato soprattutto nelle zone della movida.

Proseguendo verso Est si arriva nel secondo municipio guidato dal leghista Samuele Piscina. Qui le questioni di sicurezza aperte sono quella storica di via Padova e la stazione Centrale. Nel primo caso si capisce quanto a volte la realtà amministrativa possa complicare i tentativi di migliorare la vita quotidiana: via Padova è di responsabilità di due commissariati di Polizia e di una stazione dei carabinieri. E se non bastasse, la zona non ha un proprio comando di Polizia locale.

Proseguendo verso Est si arriva al municipio 3. Qui si sentono in particolare tre problemi: in zona Lambrate, verso la periferia, sono molto attive delle bande di predatori. Scippi e piccole rapine preoccupano, ma mai quanto gli attivissimi topi d'appartamento. Nelle zone centrali un gruppo di cittadini, con la consigliera municipale Rita Cosenza, ha segnalato il ritorno dello spaccio anche in pieno giorno. E proprio questo è il terzo buco nero della zona: i poliziotti hanno rilevato un aumento delle sostanze stupefacenti. È tornata l'eroina, in particolare a causa della malavita nigeriana, ma anche nuove droghe come lo shaboo.

Arrivando nella parte meridionale di Milano il tema cambia poco. Il municipio 4 ha infatti visto pagine e pagine di tentativi delle istituzioni per ripulire il «boschetto della droga». Arresti di polizia e carabinieri, proteste, mozioni, ma ancora ci si spaccia. Nella quarta zona si sente anche molto il problema delle occupazioni abusive di case popolari, specialmente in via Salomone dove a breve giungerà in visita anche Papa Francesco, e di edifici abbandonati.

Immobili preda di ogni genere di irregolare, dai clandestini ai delinquenti veri, sono un problema anche per il quinto municipio dove il responsabile della sicurezza per Forza Italia Simone Enea Riccò segnala la situazione del quartiere Stadera. Gli sforzi della polizia si stanno concentrando su spacciatori e delinquenti che trovano terreno fertile nella zona.

Nel municipio 6 gli accampamenti di zingari sono un problema da tempo, come rilevato dal consigliere Andrea Di Renzo, insieme alle occupazioni di case popolari molto diffuse in Giambellino.

E se ci si sposta più a nord, nel municipio 7, proprio gli alloggi erp di San Siro stanno diventando terreno di una guerra tra gruppi etnici come segnala il consigliere forzista Alessandro De Chirico.

Ma è nell'ottava zona che il problema «etnico» è più sentito a causa di tre centri di accoglienza per migranti, Aldini, Mambretti e Montello. Proprio su quest'ultimo in tanti, a partire dal Comitato Noracketnoabusivismo, avevano denunciato i rischi di aprire la ex caserma che recentemente ha visto anche una rivolta degli ospiti.

Infine nel municipio 9 l'assessore alla sicurezza Andrea Pellegrini segnala da tempo il problema di piazza Maciachini dove spaccio e risse sono frequenti.

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