Cronaca locale

I diritti gender? Crociata di sinistra per 123 coppie gay

I dati dell'ultimo censimento Istat per la Lombardia Solo duemila omosessuali conviventi, pochissimi con figli

I diritti gender? Crociata di sinistra per 123 coppie gay

«La famiglia è padre, madre, figli» è il verso che risuona al convegno organizzato dalla Regione «Nutrire la famiglia per nutrire il futuro». Può sembrare scontato, non lo è, tanto che alla vigilia dell'appuntamento spray e scritte di protesta hanno imbrattato le cancellate del Pirellone. Cancellate che ieri sono anche rimaste alzate per un po': ragioni di sicurezza.

«La famiglia è padre, madre e figli», idea tanto contestata, trova conferma nei numeri della relazione del professor Giancarlo Blangiardo, demografo e docente alla Bicocca. Nonostante i trend controcorrente, la realtà fotografata dal Censimento 2011 è ancora questa. Sono gli ultimi dati disponibili e in Lombardia registrano 2.192 coppie formate da persone dello stesso sesso, cioè lo 0,9% del totale delle coppie, che sono 2milioni 354mila 733. Le coppie formate da persone dello stesso sesso con figli, poi, sono 123, ovvero il 5,6% del totale delle coppie formate da persone dello stesso sesso. «Può darsi che siano numeri sottodimensionati - commenta Blangiardo - ma non sono certo imponenti come appaiono nei dibattiti sottoposti all'opinione pubblica».

Numeri che appassionano anche il professor Massimo Gandolfini, neurochirurgo, vicepresidente dell'Associazione «Scienza e vita», promotore del comitato «Difendiamo i nostri figli», che il 20 giugno scorso ha portato in piazza un milione di persone per il Family day 2, contro il ddl Cirinnà su unione civili e stepchild adoption , ovvero l'adozione del figlio del compagno dello stesso stesso. Gandolfini, contrario alla stepchild adoption e convinto che le sorti dei pochi bimbi realmente coinvolti possano essere decise di volta in volta dal Tribunale dei minori, insiste sulla scarsa consistenza numerica di queste situazioni: «Quanti casi ci saranno in Italia di figli rimasti senza il genitore biologico che aveva un compagno dello stesso sesso? Quattro? Dieci? Con il rispetto dovuto anche a un singolo caso, non riteniamo che questa sia una situazione da normare».

Il presidente della Regione, Roberto Maroni, è sulle difensive: «Siamo quelli contro cui si scaglia la violenza di chi la pensa in modo diverso». Applausi all'assessore alla Cultura, la leghista Cristina Cappellini, mentre dice che «il mondo è a un bivio: cedere alla vendita dei figli, alla stepchild adoption , o riconoscere che nella nostra società ci sono principi non negoziabili». Il presidente del consiglio, Raffaele Cattaneo, Ncd, riceve una mini ovazione quando dichiara che «il ddl Cirinnà non va bene» e che «ci sono temi su cui si può anche decidere di non sostenere più un governo». Infine, il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo annuncia di aver chiesto al Pirellone di creare un numero verde «SOS Famiglia», dove «studenti e genitori possano segnalare i casi di propaganda gender nelle scuole».

Si sa, il fatto che la famiglia sia una società naturale fondata sul matrimonio (come recita la Costituzione) non è mai stato controverso come oggi. O forse un precedente c'è, lo cita il professor Claudio Risè. È la Rivoluzione francese: allora i legami familiari assunsero valore negativo, si varò il divorzio, si dichiarò che la famiglia era finita.

Poi è andata è come è andata.

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