Cronaca locale

I milanesi bocciano rincari e buche

Porta Nuova l'area al top, Gratosoglio e Rogoredo dove si sta peggio

Segno dei tempi, non è più il centro l'area dove si vive meglio, San Babila e il Duomo sono stati sorpassati dai grattacieli: a Garibaldi-Repubblica-Isola i giudizi positivi dei residenti volano al 97,3% e - appena sotto - Citylife (Tre Torri-Portello) al 96,8%. I quartieri dove si vive peggio sono invece Gratosoglio-Ticinello, Rogoredo-Santa Giulia dove l'emergenza «boschetto della droga» non viene compensata dai progetti di sviluppo e investimento sull'area, e Forze Armate-Quarto Cagnino-Quinto Romano. Una classifica della qualità della vita che emerge dall'indagine OsservaMi condotta dal professor Paolo Natale e Nicola Martocchia Diodati con gli studenti del Dipartimento di Scienze sociali e Politiche dell'Università Statale di Milano. In Commissione a Palazzo Marino ieri hanno presentato - con il delegato alle periferie del sindaco Mirko Mazzali - un aggiornamento condotto tra il primo e 10 dicembre 2018, quasi mille interviste condotte in 40 micro-aree (e si coglie in alcuni casi il trend con altri tre periodi di rilevazione tra 2016 e 2017). Se c'è un'ampia soddisfazione per i collegamenti dei mezzi pubblici (la media arriva all'89,8%) oltre la metà (51,2%) si dichiara contrario all'aumento del biglietto Atm, specialmente nella periferia nord e a sud-est. Bocciatura per la manutenzione stradale, la media di soddisfazione è del 41,/%. Lo distanza tra centro e periferie (ma soffre anche il semi-centro) emerge nella media sotto il 50 su stimoli culturali (47,1%), luoghi di svago (48,5%). Anche sul fronte sicurezza la soddisfazione al 59,3% (in aumento rispetto al 2016) è trainata dal centro, fuori i giudizi sono più negativi. E l'integrazione degli immigrati è raggiunta solo per il 42,2% dei milanesi. A dicembre andava in scena il match tra Beppe Sala e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio sulle chiusure domenicali: Milano sta con il sindaco, il 70,7% è favorevole all'apertura.

ChiCa

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