Cronaca locale

I milanesi i più tassati d'Italia ​"Spremuta" da 1,4 miliardi

Bilancio, Forza Italia all'attacco: «Imu, Tari e imposta di soggiorno ai massimi». Lega: «Manovra da buttare»

I milanesi i più tassati d'Italia  ​"Spremuta" da 1,4 miliardi

I milanesi i più tassati d'Italia: il Comune raccoglierebbe dai cittadini 1 miliardo 433 milioni. Forza Italia fa i conti in tasca i milanesi dopo l'approvazione del bilancio di previsione 2017. «Più tasse e nuove tasse, meno servizi», i titolo delle cartoline che i consiglieri comunali intendono «spedire» via social a tutti i cittadini perché si rendano conto di quanto accade a Palazzo Marino.

«Quello approvato oggi (ieri per chi legge) è un bilancio in continuità con quello dell'amministrazione precedente che disattende tutte le promesse fatte in campagna elettorale» sottolinea il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi. In particolare, osserva, «l'Imu è ai massimi di legge, +1,06% per un totale di 727 milioni. E ancora l'addizionale Irpef sale dello 0,8% a partire da 21mila euro di reddito. La Tassa di soggiorno è la più alta d'Italia. L'unica tassa che stanno riducendo è la Tari», ma secondo Forza Italia «solo in apparenza, in quanto si tratta di una diminuzione dello 0,5% dopo che è stata aumentata del 24% da quando governa la sinistra». «Infine la Cosap - aggiunge il consigliere azzurro Fabrizio De Pasquale - il canone di occupazione di suolo pubblico, che tecnicamente non è un tassa ma così viene percepita dai commercianti, ha degli indici altissimi, e frutta alle casse comunali altri 66 milioni di euro».

Palazzo Marino «scommette sulle multe ancora da fare e mette in bilancio 330 milioni di sanzioni, la voce più importante dopo l'Imu. Insomma un «Bilancio molto negativo, siamo molto delusi» commenta il capogruppo di Forza Italia. Anche perché, a fronte di queste tasse ci sono «tagli all'assistenza degli anziani, tagli ai treni del metrò, tagli alla manutenzione delle case popolari, manutenzione stradale bloccata da 2 anni».

Critiche anche dall'ex candidato sindaco Stefano Parisi: «La Giunta di Milano non sta dimostrando «discontinuità rispetto a quella di Pisapia: non c'è un cambiamento nelle politiche di bilancio e una voglia di far ripartire gli investimenti». «Un bilancio da buttare nel cestino. Il peggiore da quando la sinistra è al governo della città, e ce ne voleva» commenta amaro il capogruppo della Lega Nord Alessandro Morelli, evidenziando i tagli ai servizi per 80 milioni di euro.

Diversa la visione dell'assessore al Bilancio di Palazzo Marino Roberto Tasca che ricalcola così la pressione fiscale: «Vivere a Milano costa 80 euro al mese a testa, non mi pare un carico eccessivo». Poi mette i puntini sulle «i»: «L'unica vera tassa locale è l'addizionale Irpef, mentre per quel che riguarda la Tari non si tratta di una tassa ma del costo del servizio della raccolta rifiuti. Come il sindaco Sala aveva annunciato in campagna elettorale pensiamo di alzare la soglia di esenzione del'addizionale Irpef da 21mila a 27 mila euro nel quinquennio. La manovra ha un contro valore tra i 20 e i 30 milioni di euro, a mio modo di vedere un obiettivo realistico».

Soddisfatto il sindaco, anche perché sono stati rispettati i tempi di approvazione della manovra: «Bisogna correre per mettere in pratica il bilancio e poi bisogna cominciare a riflettere sull'anno prossimo perché il bilancio dell'anno prossimo si presenta altrettanto difficile. Forse di più». Una delle parti più consistenti delle voci di bilancio riguarda stanziamenti per le periferie. «I lavori cominceranno presumibilmente a fine anno - spiega il sindaco - con le gare che partiranno fra in paio di mesi».

MBr

Commenti