Cronaca locale

I Popolari pronti all'accordo con Fi e Lega

Il segretario Colucci: «Così come in Regione, vogliamo essere alternativi a sinistra e Pd»

L'alleanza del Pirellone regge bene in Lombardia. E per i centristi di «Lombardia popolare» dovrebbe essere confermata in tutti i Comuni che andranno al voto in primavera per eleggere sindaco e consigli comunali. Centrodestra classico dunque. Su questo puntano i vertici lombardi di Ncd che stanno mettendo in campo cartelli locali di natura civico-politica, sulla scorta di quello che già a Milano è stato fatto a giugno, con la lista guidata da Maurizio Lupi e oggi rappresentata in Comune da Matteo Forte. Nella Magenta dell'assessore regionale (ed ex sindaco) Luca Del Gobbo, «Magenta popolare» è già al lavoro. Ed è solo un esempio da replicare. Il coordinatore regionale Alessandro Colucci su questo orientamento generale ha pochi dubbi; ed è naturale per una forza che attualmente, in Regione, vanta un peso specifico non indifferente: sei consiglieri di cui due presidenti di commissione, più il presidente del consiglio Raffaele Cattaneo, due assessori e un sottosegretario. Candidati di centrodestra dunque. Alternativi al Pd. «Per quanto riguarda Area popolare - spiega Colucci - abbiamo già fatto a Milano la scelta del nostro posizionamento, costruendo una coalizione con un programma coerente e un candidato capace di tenere insieme tutti. Abbiamo contributo a costruire l'area liberal-popolare alternativa al Pd e vogliamo che la stessa cosa sia fatta in tutti i 133 Comuni che andranno al voto, per un milione e mezzo di elettori. Abbiamo costruito Milano popolare, Varese popolare, Rho popolare. Vogliamo proseguire su questa strada e quindi incontrarci con gli altri, per proseguire crediamo sia necessario vedersi. Noi siamo al percorso che ci ha portati a costruire Area popolare, aprendoci al mondo cattolico, riformista, delle professioni». Può dunque iniziare il confronto con gli alleati (lombardi) di centrodestra che fra l'altro hanno in comune con Ncd il lavoro di opposizione nei Comuni più grandi che saranno chiamati alle urne. «In alcune realtà c'è più disponibilità da parte degli alleati, in altre meno - ammette Colucci - spesso questo dialogo è la naturale evoluzione del lavoro di opposizione costruito in questi anni». A Como, dove un candidato di centrodestra c'è già, sono emerse in realtà alcune resistenze dei leghisti a un'alleanza allargata al centro. A Monza e Lodi invece un nome unico non c'è ancora, ma la risposta di Ncd è politica e vale per Como e per tutti gli altri Comuni: «Noi non abbiamo preclusioni, anzi, e non vogliamo che nessuno le ponga. Siamo disponibili a lavorare insieme».

AlGia

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