Cronaca locale

I profughi in Lombardia La mappa è in una "app"

Sul web si potranno conoscere i numeri dell'accoglienza in tempo reale La Regione ospita 756 migranti in dieci centri. A Bresso 3.500 ogni mese

I profughi in Lombardia La mappa è in una "app"

Un nuovo strumento per conoscere i numeri delle migrazioni giorno per giorno. Grazie all'applicazione web presentata ieri a Expo dalla Croce Rossa, e online nei prossimi giorni, sarà possibile avere una mappa di ogni sbarco e di ogni centro di accoglienza italiano.

Per la Lombardia al momento si parla di 756 ospiti in dieci centri di accoglienza, il dettaglio si trova sulla mappa, più i 3500 che transitano mensilmente dall'hub di Bresso e i 45 a settimana della parte di Valle Lomellina che si occupa di smistamento.

Numeri ancora limitati, quelli consultabili sul map journal realizzato da Esri Italia, se si confrontano con i totali. Nel solo 2015 sono arrivate dal mare 138mila persone, su un totale di 643mila che si sono spostate verso l'Europa principalmente da Siria, Afghanistan, Eritrea e Iraq. L'Italia è subito dietro la Grecia come punto di approdo preferito dai migranti, in terra ellenica ne sono sbarcati mezzo milione, e con ventimila arrivi la città che ne ha visti transitare di più c è Augusta sulla costa siciliana orientale.

Il senso dell'iniziativa lo ha spiegato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana: «Abbiamo deciso di raccogliere e mettere su mappa tutti quei dati che quotidianamente raccogliamo con le nostre attività in modo da poter migliorare la nostra capacità di risposta e fare analisi e previsioni sul lungo periodo».

«L'attenzione della Cri per l'innovazione tecnologica - ha detto il direttore tecnico di Esri Italia Michele Ieradi - ci ha permesso di realizzare un nuovo strumento utile a migliorare l'efficienza sia dell'analisi, sia della gestione dei dati relativi alle azioni che l'associazione è chiamata a svolgere sul territorio. L'applicazione realizzata inoltre è un innovativo mezzo di comunicazione che permette alla CRI di divulgare, attraverso di una serie di mappe navigabili, le informazioni sulla propria attività».

E la macchina dell'accoglienza forse aveva bisogno di un sistema trasparente per spiegare la sua articolazione: se in Sicilia, con 85mila arrivi è la regione che ha registrato più sbarchi, la Croce rossa locale «non si è mai sentita sola - ha detto il suo presidente Rosario Velastro - perché è scesa in campo con la Guardia Costiera, la Marina militare e il Ministero della Salute», anche nelle altre regioni non ci si è limitati a fornire qualche brandina: nel centro di Settimo Torinese c'è una macchina ben oliata che pensa anche alla formazione degli ospiti «grazie al lavoro di rete con le scuole e le realtà imprenditoriali della zona» ha specificato l'emergency manager Ignazio Schintu. Che poi ha aggiunto: «La logica base del centro Sprar di Settimo permette ai migranti di beneficiare di un'accoglienza diffusa, finalizzata al riacquisto dell'autonomia. In questi anni siamo cresciuti molto, cercando di evitare l'ennesima fabbrica di disperati: non ci siamo limitati al mero assistenzialismo».

Uno sforzo imponente e che è figlio, spiegano i responsabili della Cri, dell'esperienza maturata dopo le primavere arabe «quando con mafia capitale abbiamo visto come è andata a finire». E che oggi invece sembra pronto a gestire l'imponente numero di migranti che spesso usano l'Italia come transito: le principali destinazioni, secondo la Croce Rossa, sono la Germania, per 500mila persone, e la Finlandia (20mila).

Intanto in Turchia nei campi ci sono ancora 2,5 milioni di profughi.

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