Cronaca locale

I quartieri vecchi e nuovi visti dai poeti

I quartieri vecchi e nuovi visti dai poeti

L'era di Expo può essere anche l'occasione per riscoprire angoli della memoria e luoghi che appartengono all'identità cittadina, magari attraverso il dialogo tra le arti. «Quartieri di poesia» è un progetto che nasce da un'idea di Lorenzo Valentino, titolare sui Navigli della galleria d'arte contemporanea Previtali. Non saranno solo le opere degli artisti, ma appunto i poeti legati a Milano a raccontare le storie di una città che cambia che ma che non smarrisce (del tutto) le sue radici. Ogni mese, per due giovedì, la galleria ospita un letterato che racconta un quartiere della città, quello a cui è più legato. Ora un ricordo dell'infanzia, ora uno scorcio che ha generato un amore. A far da cornice all'originale evento, le opere di artisti contemporanei che rappresentano, guardacaso, proprio la città di Expo. Valentino, che cura il progetto con Maurizio Cucchi, farà durare l'iniziativa per tutta la durata di Expo e, al termine, editerà un catalogo con tutti gli interventi dei poeti e le opere degli artisti. Fino a oggi, sono intervenuti Vivian Lamarque («Il Monte Stella e dintorni», Mario Santagostini «I tempi dell'hinterland», Fabrizio Bernini («Via Paolo Sarpi»), Giampiero Neri («Piazzale Libia») e Tiziano Rossi («Porta Vittoria»). Il prossimo appuntamento è per giovedì 21 maggio e vedrà in scena il poeta Claudio Recalcati con i suoi versi legati a piazzale Udine, Lambrate. A seguire, il 4 giugno interverrà Giancarlo Majorino («Le varie zone della sua Milano»), il 1 ottobre Lucrezia Lerro («A sud di Milano»), il 15 ottobre Milo De Angelis («Da viale Majno alla Bovisa»), il 29 ottobre Patrizia Valduga («P.ta Venezia»), il 12 novembre Alberto Pellegatta («L'Isola»), infine il 26 novembre la coppia Maurizio Cucchi – Franco Loi («Via Bagnera e dintorni»). «L'iniziativa - spiega Valentino - prende le mosse dall'idea di dare voce a una pluralità di esperienze poetiche collocate nei diversi quartieri della città di Milano. Ne è derivata una foggia testuale dalla tessitura a maglie larghe, la cui disposizione evidenzia una grammatica di emozioni legata alla geografia dei ricordi.

Ogni quartiere di poesia in aggiunta ha delle opere pittoriche come corredo oggettivo della sua specificità di rappresentazione».

Commenti