Cronaca locale

I ritratti di Alex Katz guru della nuova pittura

L'artista americano espone opere dal '91 a oggi. Ha ispirato il ritorno della figurazione

Mimmo di Marzio

La Milano delle gallerie private è, per felice tradizione, il vero palcoscenico dello stato dell'arte contemporanea. Oggi i riflettori si accendono su Alex Katz, universalmente riconosciuto come il padre della nuova pittura figurativa. L'artista newyorkese di origine russa, che oggi ha 88 anni, sarà a Milano per l'inaugurazione della nuova mostra antologica che gli dedica Monica De Cardenas, sua gallerista di riferimento in Italia. La mostra espone una serie di dipinti e disegni di piccolo formato eseguiti dal 1991 ad oggi che rappresentano una sorta di diario intimo di un artista le cui opere sono presenti nelle collezioni dei musei di tutto il mondo e a cui il Metropolitan di New York ha dedicato addirittura una sala. L'arrivo di Katz a Milano, reduce dalle importanti personali al Guggenheim di Bilbao e alla Serpentine Gallery di Londra, rappresenta certamente un evento per gli appassionati di arte contemporanea ma soprattutto della pittura che nell'artista americano vedono da sempre il paladino di un genere artistico da molti critici considerato esaurito o superato dai nuovi media. Fin dagli anni Cinquanta, invece, la sfida di Katz è stata quella di rifondare un'idea di pittura apparentemente tradizionale in un momento storico allora dominato dall'espressionismo astratto americano e dalla pittura d'azione, e alla vigilia di quella Pop art che avrebbe completamente stravolto il concetto stesso di opera. «E invece - sottolinea De Cardenas - fu proprio lui ad ispirare in parte la corrente di Warhol, così come la sua figurazione conserva in realtà fortemente le caratteristiche e la potenza della pittura astratta americana».

I ritratti e i paesaggi di Katz, oggi come allora, riassumono in maniera fervida ed essenziale i paradigmi di una contemporaneità influenzata dai mass media, dal cinema e dalla fotografia. Le modelle raffigurate su formati di grandi dimensioni (tra cui spicca la moglie Ada come principale musa), gli sfondi monocromi che rendono algidi e bidimensionali i soggetti, il tratto veloce e quasi schizzato delle pennellate, rappresentano forse il massimo esempio di una pittura contemporanea che è pop e al contempo «classica».

La mostra di Milano offre l'occasione inedita per conoscere da vicino il processo creativo di un artista che, alla maniera dei pittori del passato, continua a dipingere dal vero e ha avuto il coraggio rendere contemporanei due generi su cui la pittura sembrava aver detto tutto, il ritratto e il paesaggio appunto. Una carrellata di disegni e dipinti di piccolo formato raffigurano lo studio delle sue modelle con la compiutezza dell'opera unica. Una sintesi compositiva che, sia nel taglio fotografico sia nella gestualità, è stata emulata da intere generazioni di artisti che hanno opposto il ritorno della pittura ai concettualismi: a cominciare dalla Transavanguardia e dal neoespressonismo europeo degli anni Ottanta, per finire alle star della nuova figurazione anglosassone, come Elizabeth Peyton e Cecily Brown.

(Info: Galleria De Cardenas, via F. Viganò 4 - fino al 26 novembre)

Commenti