Cronaca locale

I Sentieri debuttano con Reich

Lunedì parte la stagione dell'ensemble di Boccadoro

Luca Pavanel

È il concerto dei compleanni: quello di Steve Reich, uno dei padri del minimalismo americano - Leone d'Oro per la carriera alla Biennale di Venezia nel 2014 - che l'ottobre scorso ha spento ottanta candeline; e quello dell'ensemble Sentieri Selvaggi che è arrivato al primo ventennio di vita e che lunedì inaugura la sua nuova stagione - La rosa dei venti - con un programma interamente dedicato al compositore Usa (Happy Birthday, Steve Reich, ore 21, teatro Elfo Puccini). Sul palco schierati i virtuosi diretti da Carlo Boccadoro, per una scaletta che è un viaggio nel tempo nella produzione dell'autore: consente di conoscere i diversi momenti della sua stagione creativa (Vermont Counter point, Clapping Music, Mallet Quartet, New York Counter point i titoli di alcuni brani).

Il rapporto tra Reich e Boccadoro & Co. viene definito di «lunga data» e non poteva essere diversamente visto che tra gli obiettivi che si sono dati i Sentieri, fin dall'inizio, c'è quello di proporre al pubblico una «contemporanea per tutti», nella costante ricerca di generi e compositori nuovi. Due decenni fa tutto è proprio iniziato coi minimalisti oltreoceano, da Reich a Glass, poi i lavori delle generazioni più recenti a stelle e strisce come David Lang e Michael Gordon, per poi tornare nei paraggi con gli europei Nyman e Andriessen.

Ma veniamo al concerto di lunedì sera, che vedrà impegnata una formazione «allargata». Oltre a Paola Re (flauto), Mirco Ghirardini (clarinetto), Andrea Dulbecco (vibrafono), Andrea Rebaudengo (pianoforte), anche alcuni aggiunti: i marimbisti Gabriele Lattuada e Matteo Savio, e la pianista Valentina Messa. Questi i «rinforzi» necessari per eseguire la musica di Reich caratterizzata da complessità ritmica. I suoi pezzi, infatti, sono fabbricati per strati sonori e ritmici che via via si moltiplicano. Il che richiede un ensemble percussivo più potente e variegato. Tra le chicche, le due prime italiane Quartet e Dance Patterns. Quest'ultima (durata 7 minuti) è stata composta nel 2002 per il coreografo belga De Keersmaeker. Un lavoro per due pianoforti, due vibrafoni, due xilofoni, per lo più dall'andamento rapido.

Prossimo appuntamento da non perdere 7 marzo: Caro Babbo, con musiche di Paolo Castaldi.

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