Cronaca locale

I tesori del Policlinico per la Festa del Perdono

Apre al pubblico il museo-archivio dell'ospedale Dipinti, manoscritti e opere dono dei benefattori

Maria Sorbi

Nei sotterranei del Policlinico si snoda un immenso caveau che conserva manoscritti, dipinti e un patrimonio artistico tanto vasto quanto poco conosciuto. Per cinque giorni il museo dell'ospedale aprirà le porte al pubblico. È così che si vuole riesumare la festa del Perdono, di cui oggi resta solo il nome della via in cui ha sede l'ospedale. In realtà si tratta di una celebrazione antica e molto sentita dai milanesi di un tempo. Fu istituita nel 1459 da Papa Pio II con la bolla Virgini gloriosae, nella quale il pontefice concedeva l'indulgenza plenaria a coloro che avessero fatto visita alla cappella ospedaliera nel giorno dell'Annunciazione, il 25 marzo. L'ospedale Maggiore, la cui costruzione era iniziata nel 1456 su impulso del Duca Francesco Sforza, era infatti dedicato all'Annunciata e la concessione del perdono portava anche donazioni e risorse necessarie a costruire i padiglioni. In seguito la festa del perdono venne celebrata ogni anno dispari e poi resa perpetua nel 1560. Nella sua prima edizione, il 25 marzo 1460, giunsero da ogni angolo del Ducato folle di fedeli per versare donazioni. Nel corso del tempo le elargizioni dei cittadini furono così generose da essere una delle principali fonti di entrata dell'Ospedale nei primi secoli di esistenza.

Oggi la tradizione continua, e la generosità dei milanesi arriva ancora all'Ospedale attraverso lasciti, donazioni, testamenti. Aprire le porte degli archivi alla città è un modo per dire grazie ai benefattori che si sono succeduti nei secoli e per incoraggiare nuove donazioni.

Uno degli appuntamenti più attesi della settimana di festeggiamenti è il 5 aprile: si terrà il concerto del maestro Matteo fedeli, che suonerà il violino Guarneri del 1694 e che destinerà il ricavato al restauro dell'archivio storico dell'ospedale, dove sono contenuti oltre 100mila documenti storici. Durante il concerto verrà eseguita in prima assoluta l'«Elegia: la ruota della vita» scritta da Damiano Danti proprio per l'occasione.

Dal 6 al 9 aprile si terrà la mostra dei quadri storici e sarà esposto anche il dipinto più prestigioso di tutta la collezione: il «Ritratto di Carlo Rotta» di Giovanni Segantini. Le visite, gratuite, saranno accompagnate dai volontari del Fai. Il 9 aprile, giorno dell'antica festa, si terrà invece una rievocazione storica che riproporrà le arti e i mestieri del Quattrocento, con tanto di costumi d'epoca e laboratori per i bambini.

«Vogliamo rilanciare la festa del perdono - spiega il presidente del Policlinico Marco Giachetti - recuperando lo spirito del Duca Sforza per riavvicinare i milanesi alla nostra storia e alle nostre radici. Fin da quando ricopro il ruolo di presidente, mi sono posto un obbiettivo: far reinnamorare i lombardi e i milanesi della nostra istituzione, cioè del loro ospedale, che è diventato tale grazie a una lunga tradizione di generosità e benefattori».

Le iniziative sono state organizzate in collaborazione con l'associazione Per il Policlinico.

«La Festa del perdono - spiega la presidente Claudia Buccellati - vuole sottolineare l'importanza dell'aspetto delle relazioni umane donando ai degenti, al personale dell'ospedale e all'intera città una giornata di intensa attività culturale e musicale aperta a tutti».

Commenti