Cronaca locale

Imam tifosi di Erdogan La consigliera islamica ora prova a scaricarli

Prime crepe al vertice dei centri musulmani E Sumaya prende le distanze dal portavoce

Alberto Giannoni

Gli sconvolgimenti del mondo islamico fanno sentire le loro scosse fino a Milano. È una catena di ambiguità ed errori rischia di travolgere l'immagine del centrosinistra milanese e dell'amministrazione comunale appena insediata.

È la Turchia l'epicentro di questo terremoto. Un pezzo di islam italiano, infatti, inneggia senza imbarazzi al pugno di ferro adottato dal presidente-dittatore Erdogan. E questo mal riposto entusiasmo mette in forte imbarazzo la consigliera comunale musulmana Sumaya Abdel Qader - che dal mondo dei centri islamici proviene - costringendola a un'inedita presa di distanze. Non solo, il caso mette nei guai il Pd, che la Abdel Qader l'ha candidata alle ultime elezioni comunali, in una posizione di favore, e l'ha vista eleggere con una marea di preferenze.

Al centro delle polemiche, ancora una volta, Davide Piccardo, portavoce del Caim (il coordinamento dei centri islamici di Milano e Brianza). La sera stessa del golpe, con battute e allusioni, Piccardo ha salutato con soddisfazione l'esito della crisi turca. Ad alcuni giorni di distanza e una volta chiarita la piega che stavano prendendo gli eventi, questi commenti hanno suscitato la condanna di Lele Fiano, deputato e responsabile sicurezza del Pd. Ma anche altri esponenti del centrosinistra si sono mostrati indignati. Per esempio il responsabile cultura del Pd Daniele Nahum. E Sel, con Luca Gibillini e Marco Furfaro, ha addirittura scavalcato il Pd.

Il centrodestra ha chiamato in causa la Abdel Qader, responsabile cultura del Caim e oggi consigliera eletta proprio col Pd. La Abdel Qader, con un'intervista all'Huffington Post, ha preso chiaramente le distanze da Piccardo, prefigurando una inedita spaccatura nel coordinamento dei centri islamici: «Il Caim - ha detto Sumaya - al suo interno ha molte posizioni. Davide Piccardo è il rappresentante e dovrebbe porre maggiore attenzione nella modalità delle sue esternazioni». Stesso discorso per le parole del padre di Davide, Hamza Roberto Piccardo, fondatore dell'Ucoii che ha inneggiato al «pugno di ferro» di Erdogan, auspicando la nascita in Turchia di «una grande nazione islamica». «Le sue parole non rispecchiano il mio pensiero - ha puntualizzato Abdel Qader all'HuffPost - E non capisco perché i giornali mi abbiano coinvolta in questa polemica».

La consigliera musulmana del Pd, fra l'altro, è candidata alla vicepresidenza della commissione Cultura. Ma sulla nomina la commissione si è spaccata. Eanche il partito si è mostrato diviso e nervoso sulla scelta di candidare e sostenere la dirigente islamica alle Comunali. La ormai ex componente della segreteria, Maryan Ismail, ha nuovamente chiamato in causa Pierfrancesco Majorino, leader della sinistra pd, l'area cui Sumaya fa riferimento: «Majorino ma non ti accorgi che hai mezzo partito contro?» ha scritto. «È tanta la cecità che stai dimostrando che mi stupisco del ruolo che ricopri». Il segretario Pd Pietro Bussolati ha colto la palla al balzo nel maldestro tentativo di far uscire il partito da questo «cul de sac».

Ma la stessa Ismail ha bocciato la presa di distanze di Sumaya: consiglio - ha detto - «che la consigliera dichiari chiaramente e senza mezzi termini che il Caim e le associazione che lo compongono non possono essere interlocutori possibili e accettabili per le istituzioni milanesi».

Commenti