Cronaca locale

Un incontro per la pace senza l'islam

Domani la veglia promossa da ebrei e cristiani. Giallo sull'assenza dei centri musulmani

Un incontro per la pace senza l'islam

Un incontro ecumenico contro il massacro delle minoranze religiose dell'Iraq, perseguitate dalle milizie dei fondamentalisti dell'Isis. La proposta era stata lanciata pubblicamente ieri dalla sinagoga Beth Shlomo e dal suo portavoce, Davide Romano. Nelle stesse ore, evidentemente, nella Curia ambrosiana si stava lavorando a un'idea analoga. Sta di fatto che in poche ore si è concretizzata, prima con l'annuncio di un giorno - la vigilia di Ferragosto - poi con la definizione di luogo, ora e partecipanti. I promotori risultano la Scuola della Cattedrale di Milano (con il supporto organizzativo e logistico della Veneranda Fabbrica del Duomo) e il Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia. L'appuntamento è per domani dalle 19 alle 20.30 nella sala delle Colonne del Nuovo Grande Museo del Duomo (al civico 14 della piazza). Al centro dell'iniziativa «un incontro di riflessione sulla gravissima situazione di persecuzione di tutte le minoranze religiose del Nord dell'Iraq».
La comunicazione porta in calce due firme, quella di monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo, e quella di Vittorio Bendaud, coordinatore del tribunale rabbinico. Interverrà un testimone diretto del genocidio, don Georges Jahola, nato a Qaraqosh e prete della diocesi Siro-Cattolica di Mosul. E sono annunciate altre presenze importanti: Giuseppe Laras, presidente del tribunale rabbinico del Centro Nord Italia(già rabbino capo della Comunità ebraica di Milano) e due rappresentanti della diocesi di Milano: monsignor Mario Delpini, vicario generale, e monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l'azione sociale. Modera l'incontro l'arciprete del Duomo, Borgonovo. Il programma prevede il canto di salmi con melodie sinagogali e recitazione nelle diverse lingue delle comunità presenti. La Curia fa sapere che «l'incontro si inquadra nella Giornata di preghiera “Noi non possiamo tacere”, indetta dalla Conferenza episcopale italiana, alla quale ha aderito anche la Diocesi di Milano» e che «sono invitati a partecipare tutti coloro che, credenti di qualsiasi credo religioso o non credenti, intendono unirsi a questo momento di riflessione e di solidarietà».
E qui si apre un piccolo giallo. Salta agli occhi il fatto che non sia annunciata la presenza di alcun esponente delle comunità islamiche milanesi. Gli organizzatori confidano che saranno presenti anche fedeli musulmani (oltre che cristiani non cattolici) ma è confermato che - a oggi - non è prevista una partecipazione ufficiale. È noto che il mondo musulmano non è strutturato verticalmente ma è pur vero che esiste un coordinamento («politico», non religioso) dei centri islamici, guidato da Davide Piccardo. «Abbiamo parlato con i referenti della Curia - ci ha detto - manifestando la nostra posizione sulle persecuzioni, gravissime. La nostra è una condanna nettissima e ferma, senza se e senza ma. Abbiamo anche manifestato piena disponibilità a partecipare a iniziative comuni».

Dunque perché questa partecipazione non c'è? «Bisognerebbe chiedere agli organizzatori - dice Piccardo - a noi avrebbe fatto piacere esserci ma non abbiamo ricevuto alcun invito ufficiale».

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