Cronaca locale

Invece di sgomberare "Macao" il Comune tratta con gli abusivi

Incontro fra l'assessore e rappresentanti dell'occupazione

Invece di sgomberare "Macao" il Comune tratta con gli abusivi

Il percorso di regolarizzazione del centro sociale Macao è iniziato. Ieri il primo incontro di avvicinamento: intorno a un tavolo per due ore a Palazzo Marino l'assessore comunale al Lavoro Cristina Tajani, il capo di gabinetto Mario Vanni e i rappresentanti del collettivo di artisti che occupano la palazzina liberty di viale Molise dal 16 giugno 2012. A smuovere le acque la notizia dell'affidamento da parte di Sogemi, la società controllata dal Comune che gestisce l'Ortomercato, della palazzina a una società immobiliare per la vendita o la locazione dell'edificio.

«La nostra prima richiesta sarà quella di togliere la palazzina di viale Molise 68 dal progetto generale di vendita dell'area di Sogemi e di definire un percorso che possa velocemente dare continuità allo spazio per costruire le condizioni di un acquisto collettivo e dal basso» scriveva il collettivo su Facebook. Ieri il collettivo ha avanzato la richiesta appunto di partecipare all'acquisto della palazzina. I fondi? Il 40 per cento arriverebbe dai fondi raccolti autonomamente (tradotto: feste e concerti con biglietti, vendita di alcolici, tutto abusivo e esentasse) il restante dal finanziamento di una società tedesca, la Mietshauser Syndikat, che da 20 anni rileva edifici per gestirli come proprietà collettive. Insieme all'opa, lanciata da Macao, la presentazione di un progetto di valorizzazione dello stabile per cui il collettivo in questi gironi sta cercando «architette, designer, giuriste, fundraiser, sognatori, pensatrici, corpi desideranti». L'alternativa, più complessa e su cui Palazzo Marino dovrà documentarsi, è prevista dall'articolo 190 del nuovo codice degli appalti che concede a un ente la possibilità di dare in comodato un immobile a chi porti avanti un progetto culturale o sociale. Il primo grande step da affrontare per il collettivo abusivo e illegale: trasformarsi in un soggetto giuridico per poter partecipare al bando. Ecco che dopo la promessa dell'ex sindaco Giuliano Pisapia di legalizzare il Leoncavallo, il centro sociale più importante della città, ora il sindaco Beppe Sala rilancia mettendo in regola Macao. Dal Comune insistono con la cautela: è stato un incontro interlocutorio, e dobbiamo studiare i margini delle proposte, ma certo è che il cammino verso la legalizzazione del collettivo, che iniziò la sua carriera occupando la Torre Galfa il 9 maggio 2012.

Scandalizzato Paolo Bassi, presidente del Municipio 4: «Ma di cosa stiamo parlando? Questo è un gruppo illegale che occupa una palazzina abusivamente da cinque anni, organizzando eventi nella completa illegalità e arrecando disturbo e disagio al quartiere».

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