Cronaca locale

"Investimenti? Indietro non si torna"

Il sindaco: "Decide il governo, ma distinguere tra paese e proprietà"

"Investimenti? Indietro non si torna"

Il sindaco Giuseppe Sala, non vuole entrare nel merito della crisi diplomatica che ha coinvolto il Qatar, accusato di sostenere il terrorismo. «È una questione politica nazionale in cui non mi avventuro perché è complessa, bisogna avere tutti gli elementi per poter dire la propria», spiega a margine di un evento. Tuttavia, il Qatar conta numerosi investimenti in città, attraverso Qia il suo fondo sovrano, tra cui il quartiere di Porta Nuova e numerosi alberghi. In questo caso, dice Sala, «bisogna distinguere tra Paese e singolo possessore, non credo che indietro si possa tornare, però sto a vedere cosa decide governo», conclude.

Che Doha sia una presenza in crescita, anche i termini di fatturato, nell'economia italiana e milanese, ormai è una realtà consolidata. Risale a una decina di anni fa, l'esordio della penisola del golfo persico nello scacchiere immobiliare milanese, con l'acquisto del 5 stelle Excelsior Gallia. Per Alberto Meomartini, vice Presidente della Camera di Commercio sottolinea la capacità attrattiva della nostra città: «In questi ultimi anni rileviamo un'importante crescita degli investimenti del Qatar a Milano, soprattutto in campo immobiliare. E le imprese milanesi sono prime in Lombardia per esportazioni verso il Paese arabo. Questi dati confermano la nuova forza attrattiva a livello internazionale della nostra città, porta d'ingresso per le imprese straniere. Si tratta di un rilevante risultato economico ma che allo stesso tempo rende il nostro territorio più sensibile, rispetto al resto del Paese, ai cambiamenti e alle tensioni internazionali. Milano ha comunque una solidità complessiva che non ci induce ad avere timori».

Era il 2012 quando Mayhoola for Investment, società del Qatar riconducibile allo sceicco Hamad bin Kahlifa al Thani, ha acquisito il Valentino Fashion Group (che comprende il marchio e la licenza per il marchio M Missoni), per oltre 700 milioni di euro. Ieri l'ad del gruppo Stefano Sassi, nel corso del suo intervento all'assemblea dei soci 2017 del Sistema Moda Italia, a quanti gli chiedevamo della crisi diplomatica ha commentato: «Il Qatar a noi ha dato tanto, ha avuto totale rispetto per il management e ci ha lasciato fare il nostro lavoro.

Mi sembra che questo settore conviva con queste situazioni geopolitiche», aggiungendo che «non è l'ideale ma che l'impatto non sembra così rilevante».

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