Cronaca locale

«Io non voglio fare il sindaco La Lega decida con chi stare»

Il segretario regionale di Forza Italia chiama gli alleati alla scelta E annuncia: «Il nuovo coordinatore si occuperà solo del partito»

«C'è un'emergenza Milano. È la città da cui riparte il Paese e non può ripartire da Pisapia e da chi ha raddoppiato le tasse. Pisapia se la prende con Renzi e i suoi tagli ma inganna Milano. È necessario che i cittadini si mobilitino». Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, ha toni da campagna elettorale ormai aperta.

Vuole candidarsi a sindaco?

«Non è un caso che in molti, a distanza di un anno e mezzo, si domandano chi sarà il sindaco di Milano nella primavera 2016. Il motivo non ha a che fare con il gossip politico: è che Milano non può restare ferma nell'immobilismo e giocare in difesa. La città dell'innovazione, dello sviluppo, della crescita, oggi non investe nel futuro».

Giudizio totalmente negativo sulla Milano di oggi?

«Milano è la città disegnata in passato dalle amministrazioni moderate del centrodestra: lo skyline di Porta Garibaldi, la linea della metropolitana, la vitalità della Fiera, il fuorisalone e il design. Ma è immobile. E anche se Pisapia è una persona perbene, Milano non si accontenta di Pisapia. Persino Expo è tutta in difesa. Le categorie produttive, dal commercio all'artigianato, sono insoddisfatte: troppe tasse e nessuna opportunità per crescere».

Non ci ha detto se si vuole candidare o no...

«Oggi è presto per parlare di nomi, ma non è la mia partita. Amo questa città ma non sono nata qui. Sicuramente ci sono persone milanesi che conoscono la città meglio di me. Dobbiamo coinvolgere la società civile, se serve anche con un candidato della società civile. Quel che è importante è elaborare un progetto alternativo alla giunta Pisapia. Nonostante i giornaloni compiacenti nel nasconderne i fallimenti, Pisapia ha ridotto la sicurezza, ha tartassato i cittadini, non ha curato il degrado delle periferie».

Un profilo del candidato e del progetto?

«Un disegno riformatore. Sogno un'alleanza con la città e con i milanesi, con associazionismo, volontariato e categorie. La squadra la si sceglierà a tempo debito, nella condivisione con gli alleati».

Chi sono gli alleati? Come va con Ncd?

«Con Ncd esiste un problema finché farà la stampella del governo di sinistra. Il problema esiste anche se cooperiamo in Regione. Noi vogliamo costruire un'alleanza con la Lega e con Fdi, ma a oggi dimostriamo di crederci più noi che la Lega».

Non è ottimista su un'alleanza con la Lega?

«Per l'alleanza con la Lega bisogna essere in due. Noi sosteniamo Maroni e Zaia e abbiamo aperto a un candidato della Lega in Emilia Romagna. Ma non ci sono piaciute le sparate di Salvini ai danni di Berlusconi, fatte fingendo di fraintendere le posizioni di Forza Italia sull'immigrazione».

Che cosa fraintende Salvini?

«Noi non abbiamo mai cambiato idea sulla concessione della cittadinanza a chi nasce in Italia: non è un automatismo, ma un percorso lungo che si conclude dopo un ciclo scolastico e con la conoscenza della lingua italiana. Regole serie e severe. Apertura alla gente onesta che vuole integrarsi».

A Milano hanno partecipato in molti alla manifestazione della Lega contro l'immigrazione.

«C'è chi ha parlato di Milano città razzista, ma l'adesione massiccia è legata all'insicurezza che si respira in questa città, dove avvengono omicidi in pieno giorno e l'immigrazione è gestita con eccessiva leggerezza».

De Bortoli, Passera, De Albertis. Sono nomi che le piacciono?

«Sono tutti nomi illustri. Valuteremo se ci sarà una condivisione sul nostro progetto».

E le primarie?

«Per me sono secondarie. Se non si troverà un candidato condiviso, si faranno. Abbiamo Renzi al 40%, le dispute per dividersi un pezzo di centrodestra sarebbero un errore».

Quando saranno i congressi?

«A dicembre o gennaio. Più che un congresso, il presidente Berlusconi vuole assemblee comunali aperte alla città.

Si eleggerà il nuovo coordinatore comunale che dedicherà tutto il suo tempo all'incarico per vincere a Milano».

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