Cronaca locale

«Gli irregolari tolgono il posto agli italiani»

Bordonali: «Sono troppi gli 80 migranti alla Casa della solidarietà»

Ieri mattina c'erano un po' tutti in via Saponaro 40, al Gratosoglio, grazie all'iniziativa organizzata dalla Lega Nord, in particolare dall'assessore regionale alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione Simona Bordonali, che ha visitato la «Casa della solidarietà» guidata da padre Clemente Morigi della Fondazione «Fratelli San Francesco d'Assisi onlus». Oltre al capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino Alessandro Morelli e ad Andrea Mascaretti, consigliere comunale ricandidatosi per Forza Italia, è passato di lì persino l'assessore al Welfare e capolista del Pd Pierfrancesco Majorino. Pure lui d'accordo a valutare uno spostamento altrove del centro che al momento accoglie 250 persone (tra i quali 80 richiedenti asilo) e che era stato voluto dalla Moratti solo per i profughi provenienti dalla Libia.

«Ora l'accoglienza di questi migranti, perlopiù provenienti dall'area sub sahariana e alcuni asiatici, va a discapito di altre fragilità tutte milanesi e che qui alla Casa della solidarietà dovrebbero trovare almeno un punto d'appoggio. E il quartiere ne risente parecchio. Chiariamo: qui non ci sono siriani, non c'è gente che fugge da Paesi in guerra, ma giovani che hanno un sussidio di 35 euro al giorno nonostante le loro richieste di protezione internazionale non verranno mai accettate proprio perché non provengono da realtà di conflitti» spiega Bordonali che ieri, prima e dopo la vista al centro, ha parlato a lungo con i residenti del quartiere a sud di Milano, noto per le sue già annose criticità.

«Gli anziani si trovano questi giovani nei parchi, per strada e non si sentono sicuri - continua Bordonali -. Anche perché essendo i rimpatri a quota zero, con un governo centrale che ha concentrato su Milano i richiedenti asilo, chi viene allontanato da qui, rimane sul territorio, diventando un problema di ordine pubblico visto che si tratta di clandestini. Tutto a discapito delle molte problemaatiche di cui soffre il quartiere».

Padre Morigi chiede il trasferimento in una cascina fuori città. Morelli pone l'accento su tutti quegli italiani, magari portatori di handicap, che si arrabattano per tirare avanti, ottenere la pensione sociale. «Considerando anche il fatto che, anche il dormitorio di viale Ortles non accoglie chi ha più di 65 anni» puntualizza il capogruppo della Lega a Palazzo Marino che abita in zona e conosce molti residenti. «Dimenticati dal Pd e dalla giunta Pisapia, che non ha saputo far di meglio che parcheggiare qui in via Saponaro 40 questi giovani immigrati».

«Questo edificio è una ex scuola e con la giunta Moratti, quando sono cominciati ad arrivare i primi profughi, c'erano poliziotti e vigili urbani che controllavano la zona. Ora non vediamo più nessuno. E quando notiamo questi giovani immigrati litigare per strade, prendersi a pugni, abbiamo paura. Siamo solo fifoni?» spiegano all'unisono Alba Mosca e Saverio Navoglio, due pensionati residenti.

PaFu

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