Cronaca locale

Istanbul, l'Armani si arrende solo a sei minuti dalla fine

Un grandissimo Gentile e Macvan non bastano per evitare la sconfitta

(...)Se molti milanesi hanno cominciato a correre la domenica mattina in centro regalando fiori e sorrisi a chi li vedeva passare in Galleria, a Brera o nei posti più impensabili il merito è suo. Ed è in buona parte merito suo se la Maratona di Milano è diventata la corsa delle staffette che è diventata. Ci teneva a tante cose ma alla Maratona di Milano in particolar modo, perchè era innamorato della sua città e il fatto che non si riuscisse ad avere una maratona all'altezza proprio non gli andava giù. Con i Podisti da Marte aveva inventato le «Missioni», corse nel centro della città sempre a sostegno di una buona causa, una onlus o un'iniziativa di solidarietà. Bandiere, fiori, sorrisi che negli anni hanno colorato le strade milanesi ma anche e piazze di molte altre città iatliane.

Antonio Ruzzo

La luce sul Bosforo si spegne per l'Emporio Armani a 6 minuti dalla fine, dopo il 5-0 della coppia Macvan-Simon (68-69), dopo una partita da vera squadra arroccata, organizzata, ispirata dal suo capo giocatore Alessandro Gentile che chiude con 22 punti, non abbastanza per evitare il sacco di Istanbul, un fin troppo severo 89-73 finale che non dice tutta la verità, anche se il verdetto fa male, anche se siamo soltanto alla seconda giornata del torneo nell'eurobasket, anche se a Repesa bisogna concedere il tempo per mettere insieme un gruppo nuovo che, per ora, viaggia più che riflettere in allenamento. Sarebbe stato tutto bello, i primi tre tempi lo sono stati (21-20 43-42 69-63), se negli ultimi 10 minuti la forza dell'Efes del mago Ivkovic non avesse spalancato le porte dell'inferno sotto l'albero dei Giannizzeri di una squadra completa, ispirata dal genio del francese Heurtel.

Grande Gentile a fare la calamita (22 punti 4 rimbalzi e assist), eccellente Macvan (18 punti, 9 rimbalzi), poi lampi, prima Jenkins (8), poi Lafayette (6) per ricucire i primi tentativi di fuga di un'avversaria che ha viaggiato con l'80% al tiro da tre fino al terzo quarto. Tutto ha funzionato fino a quando c'è stata luce dentro l'Abdi Hipecki dove abbiamo pianto tante volte, ma era chiaro che qualcosa dovesse cedere se Hummel (5 punticini e poi il vuoto) Lawall (2) Barac (2) 1 solo rimbalzo non stanno nella mischia, se Simon si smarrisce, se Cinciarini diventa il nulla davanti al genio del regista francese. Peccato prenderne così tante dopo aver tenuto sulla graticola chi è nato per arrivare molto avanti in Eurolega. Speravamo che fosse proprio Milano a sparigliare favorevolmente per il basket italiano la settimana di coppe che oggi si chiude a Sassari (diretta Foxsport ore 20.45) dove i campioni d'Italia ospiteranno il colosso CSKA Mosca, aggiungendo un successo ai primi in eurocup di Venezia e Trento, facendo dimenticare le cadute di Reggio Emilia e Brindisi.

Non è andata così per i motivi che potevamo immaginare, non metti insieme un gruppo nuovo in poche settimane, è andata malissimo per la scoppiatura generale sull'ultima salita quando l'Armani ha smesso di giocare insieme, di colpire i turchi doveva faceva più male. Quando l'Efes ha pareggiato a rimbalzo, nel momento in cui le linee di sbarramento hanno lasciato i lunghi di Repesa nelle mani degli incursori di Ivkovic si è cambiato scenario.

No, niente di paragonabile al recente passato della squadra milanese, qui si vede che, potendoci lavorare sopra, qualcosa fiorirà. Certo per l'Eurolega non è così semplice se vinci di 2 come 7 giorni fa al Forum contro il Vitoria quando eri avanti di 20 a meno di 5 minuti dalla fine.

Riflessioni necessarie e valutazioni da fare soltanto a porte chiuse, non certo facendo sapere già adesso che se qualcosa non funziona ci sarà il mercatino di riparazione, dopo il mercatone della ricostruzione dalle ultime macerie.

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