Cronaca locale

Le istituzioni in silenzio complici della canaglia

Un presidente di Municipio minacciato e assediato in casa con la famiglia dalla canaglia dei centri sociali. Roba mai vista da anni

Le istituzioni in silenzio complici della canaglia

Un presidente di Municipio minacciato e assediato in casa con la famiglia dalla canaglia dei centri sociali. Roba mai vista da anni. Abbiamo aspettato una condanna del sindaco Sala. Non ci volevamo credere, eppure non è arrivata. Così come non è arrivata quella di Emanuele Fiano, il deputato Pd così impegnato nella lotta alla violenza fascista da aver ideato una legge per punire i fiaschi con l'etichetta di Mussolini a Predappio. Ma anche, e questo sarebbe più grave, chi va al cimitero a ricordare soldati caduti, uomini trucidati e bambine violentate dai partigiani a guerra finta. Diranno che l'assalto a casa Bestetti non c'entra niente. E, invece, non è così. Perché, detto chiaro che chi va in giro vestito da Hitler va messo in manicomio con la camicia di forza e non in prigione, il brutto clima che si respira oggi non è certo quello di un nazismo alle porte, ma della violenza rossa. Perché è inutile far finta di non vedere che i bruti dei centri sociali sono i nuovi cani da guardia dei centrosinistri in doppio petto. Di chi con l'immunità (e il lauto stipendio) da parlamentare lucra su fantasmi che non spaventerebbero nemmeno un bambino e non spreca una parola per condannare la violenza a un rappresentante delle istituzioni. A un politico messo nel mirino solo per aver fatto quello per cui i cittadini lo hanno eletto: lavorare per la chiusura di quei covi di illegalità e soprattutto violenza (perché il problema non è certo l'affitto non pagato) da cui Sala e Fiano evidentemente pescano i voti. E se poi danno al fascista (o al giovane e talentuoso berlusconiano come nel caso di Bestetti) meglio così. E l'assessore Majorino e il segretario pd Bussolati sempre così vigili a predire l'arrivo della violenza fascista dove erano ieri?

Cari Sala e Fiano, voi negli anni Settanta eravate grandi e sapete come è andata a finire. In quanti sono rimasti con il cranio sfondato sulle strade o con una pallottola in fronte quando in redazione e nelle università c'erano solo eskimi e le Brigate Rosse erano sedicenti. Per diventare rosse dovettero mettere le pistole addosso ai sindacalisti e al Pci.

E allora fu tutta un'altra storia.

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