Cronaca locale

Da Kandinsky a Nolde Avanguardie in riva al lago

Alla Fondazione Braglia di Lugano una grande esposizione sui maestri dell'Espressionismo

Mimmo di Marzio

Quest'autunno, il Cantone Ticino merita più di una spedizione per gli appassionati d'arte. A grandi antologiche, come quelle che il Lac di Lugano dedica al maestro surrealista René Magritte e alla Pop art europea, fanno eco mostre imperdibili che aprono squarci inediti sulle avanguardie storiche del Novecento. Una tra tutte è l'esposizione intitolata «Da Kandinsky a Nolde. Dialogo fra due collezionisti. Le collezioni Braglia & Johenning», inauguratasi di recente negli spazi della Fondazione Braglia di Lugano (Riva Antonio Caccia 6a). Fino al 15 dicembre, il pubblico avrà l'opportunità di ammirare una settantina di opere di assoluta qualità del periodo espressionista, movimento artistico nato in Germania nei primi anni del Novecento e che, dai pionieri della Die Brucke di Dresda si sviluppò in Europa segnando lo spartiaque di una nuova estetica totalmente immersa nella coscienza soggettiva dell'artista.

Ai primi protagonisti della Germania pre-bellica, come Emil Nolde, Ernst Ludwig Kirchner ed Erich Heckel - che influenzarono anche il movimento Fauve in Francia - fece da contraltare il successivo gruppo del «Blaue Reiter» (il «Cavaliere Azzurro») fondato a Monaco da Wassily Kandinsky e Franz Marc. La mostra di Lugano rappresenta un'occasione speciale per gli estimatori di quel periodo grazie alla grande passione di Gabriele Braglia che, con la moglie Anna, ha riunito a partire dagli anni '90 una pregevole collezione di dipinti e opere su carta di espressionisti tedeschi e di rappresentanti del Bauhaus. Per questa speciale occasione, la Fondazione ha esposto per la prima volta opere della collezione con quelle di un'altra importante raccolta privata, la collezione di Friedrich e Renate Johenning che vanta un importante nucleo di arte tedesca tra Ottocento e Novecento, con un'attenzione particolare alla produzione di Jawlensky, Nolde, Macke, Schmidt-Rottluff e Pechstein. L'esposizione consta settantasei opere realizzate tra il 1901 e il 1955, molte delle quali del tutto inedite, in un percorso espositivo che si articola su cardini tematici legati al «rapporto tra uomo e natura», al «ritratto», a «città e campagna», «animali», «teatro», «fiori e natura morta» e «gioventù e vecchiaia».

In mostra molte delle opere maggiori della collezione Braglia, tra cui sei nuove acquisizioni, ovvero opere di artisti come Heinrich Campendonk, Erich Heckel, Franz Marc, Marianne von Werefkin ed Emil Nolde. Proprio quest'ultimo, celebre per i suoi acquerelli di forte intensità cromatica, è uno dei perni centrali della mostra: pietra miliare della collezione Johenning - che nel 1979 battezzò la raccolta con l'acquarello «Ciclamini e crisantemi» - l'opera di Nolde rappresenta una presenza preziosa anche per la Collezione Braglia che, nel corpus delle sessanta opere espressioniste riunite negli ultimi 30 anni, conta dipinti e opere su carta di Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner, Otto Mueller e Hermann Max Pechstein, Heinrich Campendonk, Alexej von Jawlensky, Wassily Kandinsky, August Macke, Franz Marc, Gabriele Münter e Marianne von Werefkin, Lyonel Feininger e Paul Klee.

La mostra di Lugano celebra il terzo anno della Fondazione Braglia.

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