Cronaca locale

L'agenzia del farmaco nel Polo dove c'era Expo

La nuova area si candida per ospitare l'Ema: "In 18 mesi gli edifici sarebbero pronti"

L'agenzia del farmaco nel Polo dove c'era Expo

Uno dei nuovi cuori pulsanti della città chiama l'European Medicines Agency. Perché l'agenzia europea in procinto di lasciare il Regno Unito a causa della Brexit avrà bisogno di una casa e i costruttori delle residenze per le delegazioni di Expo 2015 si propongono di trovargliela a Milano.

Proprio nei terreni adiacenti all'area che ha ospitato l'esposizione universale, dove si sta attuando un piano di riqualificazione urbana da poco meno di un milione di metri quadrati. «Il più ampio mai visto a Milano per il residenziale» sottolinea Attilio Di Cunto, amministratore delegato di EuroMilano, presentando i vari pezzi del nuovo quartiere.

Uno di questi sarebbe nella posizione ideale per la sede dell'Ema: è appena stato liberato e si trova proprio di fianco alla passerella che collega l'area alla zona della passata esposizione universale. Luogo dove Human Technopole e il trasferimento dell'Università Statale dovrebbero portare nuova vita, oltre che possibilità di collaborazioni tra istituzioni scientifiche e aziende.

«La nostra candidatura è nata perché siamo in uno dei nuovi cuori pulsanti della città - ha spiegato Luigi Borrè, presidente di EuroMilano - ormai Milano non può vivere solo intorno a un unico centro, lo sviluppo di aree come questa inoltre va nella direzione di attenzione alle periferie indicata dal sindaco Sala a cui va riconosciuto il merito di aver avuto la lucidità di proporre subito la città per ospitare l'Ema».

La società che guida Borrè è anche ormai uscita dalle difficoltà degli ultimi anni grazie a una ricapitalizzazione sostenuta da Intesa San Paolo con 185 milioni di euro, fondi che hanno permesso di riorganizzare l'azienda e rilanciarla. I lavori procedono spediti: il parco attrezzato da 250.000 metri quadrati con una scuola, due asili nido, cinque parchi giochi e campi sportivi al centro del progetto è pronto al 90 per cento; la parte di edilizia convenzionata è stata tutta venduta, così come il grande centro commerciale ceduto a un gruppo arabo. Anche gli alloggi per i rappresentanti dei Paesi partecipanti a Expo sono stati riconvertiti e novantatré famiglie già ci vivono con affitti convenzionati da 65 euro a metro quadro. Nel frattempo si procede anche con l'istituto scolastico che potrà ospitare fino a ottocento alunni e per il quale è stata conservata la torre della vecchia fornace che a causa delle cattive condizioni è stata ricostruita da poco: 40mila mattoni sono stati smontati, puliti e rimontati proprio di fronte al rinnovato complesso di Cascina Merlata. E, insieme alle aziende che già si sono insediate nel quartiere, Borrè vedrebbe bene anche l'Ema: «Anche perchè noi siamo in grado di realizzare gli edifici in 18 mesi - rimarca - tempi rapidi che ad esempio Arexpo non potrebbe garantire».

«Noi oltretutto abbiamo la possibilità di sviluppare la sede sia in verticale che in orizzontale - aggiunge Eugenio Kennès, direttore generale - e per un ente che mediamente riceve 300 visitatori al giorno e con un personale di 900 unità può essere molto utile avere ampi spazi dedicati all'accoglienza». E tra le altre esigenze dell'agenzia europea che possono essere soddisfatte ci sono quelle ambientali visto che è un quartiere a energia pulita: le case sono dotate di teleriscalmento e di alimentazione geotermica. E la fibra raggiunge ogni abitazione. «Consideri poi che siamo anche vicino a una scuola internazionale che sembra l'ideale per i dipendenti dell'Ema - conclude Di Cunto - e che dovremmo anche riuscire a aprire la stazione Stephenson per offrire un collegamento su ferro in più». La metropolitana rossa e il passante ferroviario arrivano già vicino e la viabilità è studiata su più livelli per evitare di stressare il quartiere.

Con un'ulteriore stazione, il cuore di nord ovest di Milano potrebbe battere ancora meglio: «Spero - conclude Borrè - che sapremo dimostrare di fare sistema come Paese e che vinceremo l'assegnazione dell'Ema».

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