Cronaca locale

L'assassino del gioielliere ha strappato la telecamera

Potrebbe non essere solo la rapina il movente del delitto di Giovanni Veronesi, massacrato nella sua oreficeria, con un corpo contundente poi portato via. Mancano infatti alcuni preziosi, ma potrebbe trattarsi di un depistaggio. La vittima infatti apriva esclusivamente alle persone conosciute e l'assassino è poi fuggito strappando l'impianto di video registrazione. Veronesi, 74 anni, è stato trovato giovedì dopo le 13 nel suo negozio di via dell'Orso 5 dalla compagna e dalla figlia, allarmate perché non rispondeva al telefono. L'uomo era steso in un lago di sangue con numerose ferite alla testa, le vetrinette spaccate e gli espositori mezzi svuotati. Il classico scenario di una rapina finita male, con la vittima che reagisce, il bandito che perde la testa, prima ammazza e poi arraffa quel che può. I colleghi ricordano però la sua proverbiale diffidenza che lo portava a lavorare praticamente solo su appuntamento, rifiutando di aprire agli sconosciuti.

L'assassino inoltre è fuggito con l'intero impianto di video registrazione, quasi avesse la sicurezza di essere riconosciuto dalle immagini.

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