Cronaca locale

«San Raffaele, torni la calma ma nessun licenziamento»

Per l'assessore Mantovani si deve aprire la trattativa

«San Raffaele, torni la calma ma nessun licenziamento»

«Nessun licenziamento» all'ospedale san Raffaele e l'apertura di un tavolo di mediazione. Ma anche l'appello a tener conto di una nuova proposta di referendum avanzata «da mille dipendenti» arrivano dal vice governatore e assessore alla Salute Mario Mantovani dopo che la mattinata era partita in modo piuttosto brusco con nuovi disagi per pazienti e utenti dato che l'accettazione dopo l'assemblea sindacale era stata di nuovo occupato dai lavoratori per protestare contro i 244 licenziamenti, di cui 40 già comunicati. Ed è la quarta volta in sette giorni.

«Il nostro obiettivo è che non ci sia nessun licenziamento - ha detto ieri Mantovani - In questo momento è necessario mettere in sicurezza l'ospedale, ristabilire ordine nelle sue attività e porre fine ai disagi per i malati con assoluta urgenza». C'è un tavolo aperto in prefettura, ha aggiunto, «sono personalmente in contatto con il prefetto, bisogna tornare a sedersi attorno a un tavolo e discutere. Ci sono varie proposte su cui trovare una mediazione. Tra cui la richiesta di un nuovo referendum avanzata da mille dipendenti. E bisognerà tenerne conto».

Ieri mattina, intanto, dopo un muro contro muro con la polizia, «in cui abbiamo cercato di evitare lo scontro - spiegava Angelo Mulè, delegato Rsu - siamo riusciti a entrare dentro l'accettazione senza scontri né feriti». Dirottando chi doveva far visite ed esami ai reparti senza pagare il ticket. I 250 lavoratori sarebbero dovuti rimanere lì fino a sera, ma a mezzogiorno la schiarita con il termine dell'occupazione e una riunione Rsu per decidere sulle iniziative da mettere in atto nei prossimi giorni.

A cominciare da oggi quando lavoratori e sindacalisti raggiungeranno il consiglio regionale dove sono in calendario tre mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle (con i Pensionati), dal Pd con Patto civico e dal Pdl. Il M5S chiede alla giunta Maroni di impegnarsi con la proprietà per «l'immediato reintegro dei 40 lavoratori già licenziati e la sospensione dei 204 licenziamenti avviati» anche per evitare di indurre «le migliori professionalità ad allocarsi altrove». La mozione con prima firmataria la capogruppo Silvana Carcano, invita a riaprire «un tavolo di trattativa» e chiede alla proprietà del san Raffaele «un piano di rilancio che indichi obiettivi di crescita della struttura e non preveda alcun ridimensionamento».

Sostanzialmente le richieste formulate da Pd e Patto Civico, primi firmatari Carlo Borghetti (che approva le parole dell'assessore Mantovani) e Lucia Castellano per chiedere alla giunta di «attivare tempestivamente una negoziazione» con la proprietà perché «sia reso noto alle parti il piano di rilancio aggiornato». Con l'impegno preliminare «a revocare le lettere di licenziamento già spedite e sospesi gli invii previsti». Nella mozione del Pdl, primo firmatario Stefano Carugo, si chiede la riconvocazione dei vertici aziendali e dei sindacati, con la «sospensione temporanea dei licenziamenti».

Ma si fa anche un appello perché «le parti riconsiderino di ripartire dai contenuti del referendum per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro, il rilancio della struttura ospedaliera a fronte anche della situazione economica in cui versa l'ente».

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