Cronaca locale

LaVerdi apre la sua stagione con la «musica perseguitata»

Nel programma (tra Schumann e Respighi) pure Finzi colpito dalle leggi razziali. In scena Bignamini e Soltani

Musica, maestro: siamo al primo giorno della Stagione sinfonica 2018-19 de laVerdi. Stasera nell'Auditorium di largo Mahler a partire dalle 20.30 (con repliche venerdì alle 20 e domenica alle 16) sale sul podio Jader Bignamini, direttore residente dell'orchestra e reduce da un'applaudita «Traviata» con l'Opera di Roma a Tokyo. Ospite il talento internazionale del violoncellista Kian Soltani. Un programma all'insegna del calore mediterraneo e il romanticismo tedesco. Accanto alla più celebre «I pini di Roma» di Ottorino Respighi, ecco un'altra composizione dedicata a Roma, «Nunquam», sinfonia romana del milanese Aldo Finzi, compositore italiano del Novecento, la cui carriera fu stroncata dalle leggi razziali. Dalla Germania arrivano invece l'ouverture da «Il Franco Cacciatore» di Carl Maria von Weber ambientato in una romantica foresta, e il travolgente romanticismo del «Concerto per violoncello e orchestra» di Robert Schumann affidato alla maestria tecnica e alla profondità di espressione del giovane violoncellista austro-persiano Soltani, appunto.

La parola al maestro Bignamini: «Avverto un grande senso di responsabilità nell'aprire questa stagione; ma su tutto in me prevale il grande onore unito alla gioia di ritornare in Auditorium con l'orchestra nella quale ho iniziato». Inoltre «sono molto legato ai Pini di Roma che ho diretto tante volte e in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti, davanti a un pubblico sempre appassionato. Ricordo ancora il calore con cui la composizione fu accolta a Mosca e San Pietroburgo nel 2012 quando fu proposta durante quella fortunata tournée in Russia de laVerdi. Considero Respighi lo Strauss italiano». E ancora parole entusiaste e racconti intorno alla figura di Weber e del celeberrimo concerto di Schumann. Poi un capolavoro poco conosciuto dell'italiano Finzi, «compositore ebreo milanese la cui carriera fu stroncata dalle leggi razziali. La sinfonia con la sua partitura imponente e l'uso dell'Orchestra al gran completo conquisterà di certo il pubblico dell'Auditorium», conclude il maestro.

Per completare, ad Aldo Finzi e ai musicisti ebrei di Milano che subirono la persecuzione nazista laVerdi dedica la mostra «1938-XVI Aldo Finzi e la musica perseguitata» che inaugura sempre alle ore 18 nel foyer del primo piano in Auditorium con il patrocinio del Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) e la collaborazione del Conservatorio di Milano.

LuPav

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