Cronaca locale

L'azienda si occupa del potenziamento dell'alta velocità ferroviaria

Vetri infranti, liquido infiammabile, forse benzina e fumogeni. E' bastato poco perché un incendio, nella notte tra lunedì e martedì, divampasse negli uffici della Italferr di via Torcello a Milano, a pochi passi dallo scalo ferroviario di Greco Pirelli. Un gruppo di piromani, a cui la polizia non è ancora riuscita a dare un volto, sono entrati all'interno degli stabilimenti della società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato che ha, tra gli altri, il compito di sviluppare il potenziamento della linea ad alta velocità tra Torino e Padova. In pochi minuti hanno raggiunto gli uffici e, dopo aver rotto un vetro, hanno lanciato all'interno del liquido che è servito da innesco a cui hanno dato fuoco con dei razzi segnalatori, simili ai quelli utilizzati dai tifosi negli stadi. Il fuoco, in pochi attimi, si è mangiato mobili, computer e documenti. I vigili del fuoco, intervenuti intorno alle 2.45, ci hanno messo poco meno di due ore a domare l'incendio. Il rogo non era stato molto esteso, fanno notare dal comando provinciale, perché in casi come questo, quando a bruciare sono locali dov'è c'è una grande quantità di carta, di solito spegnere le fiamme richiede molto più tempo. Data l'ora, nessuno è rimasto ferito. Troppo presto anche per quantificare con esattezza i danni. Di certo nessuno dei dipendenti dell'ufficio Italferr della sede di Greco Pirelli nei prossimi giorni riuscirà ad andare al lavoro.

Sono molti gli interrogativi a cui le indagini, condotte dalla Digos di Milano, dovranno dare risposta. A partire proprio dal perché i vandali abbiano preso di mira la sede di Greco Pirelli della società di ingegneria di Fs, dove non sono stati elaborati né seguiti i progetti relativi ai cantieri di Expo e dove non lavora il team che si occupa di potenziare la rete dell'alta velocità. Gli investigatori, però, non escludono che si sia trattata di un'azione di sabotaggio da parte di un gruppo di Antagonisti. Le modalità con cui è stato appiccato il fuoco, infatti, ricordano da vicino altre azioni di protesta firmate dall'area anarchica milanese, tra cui il rogo che nel luglio scorso ha ridotto in cenere alcuni uffici dell'Aler di viale Romagna. In quel caso i vandali avevano rotto le finestre e lanciato all'interno del liquido infiammabile a cui poi avevano dato fuoco. Troppo presto, però, per stabilire con certezza se si tratti di un'azione di protesta, magari d'ispirazione NoTav, o di un gesto minatorio. Per il momento, infatti, nessuno ha ancora rivendicato il gesto. Nel frattempo, gli investigatori stanno ancora esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di dare un nome ai piromani.

Per il momento, però, tutte le piste restano aperte.

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