Cronaca locale

Legionella, altri sei casi. Giallo del batterio killer: "Niente tracce nei tubi"

I malati salgono a 33. Proseguono i controlli nell'acquedotto e nelle case. "Origine ignota"

Legionella, altri sei casi. Giallo del batterio killer: "Niente tracce nei tubi"

Non ci sono tracce, almeno per ora, del batterio della legionella nell'acquedotto di Bresso. Lo comunica il gruppo Cap, che gestisce la rete idrica dei Comuni della Città metropolitana e quindi anche quella della cittadina colpita da una nuova ondata di casi (dopo quella del 2014). Sono questi i primi esiti dei campionamenti fatti dalla società. Intanto le persone contagiate sono salite a 33, con sei nuovi malati registrati tra giovedì sera e ieri mattina. Le vittime si sono fortunatamente fermate a tre.

Gli occhi di tutti, cittadini e sindaco in testa, sono puntati appunto sulle analisi di laboratorio. «Al momento - comunica il Comune - non è purtroppo possibile individuare le origini del contagio». Cap aggiunge che i prelievi eseguiti dal 19 luglio in 13 punti dell'acquedotto pubblico, compresi pozzi, impianti di stoccaggio e casa dell'acqua, sono stati ripetuti il 24. In campo laboratori dell'azienda e laboratori esterni. I risultati dello screening con il cosiddetto «metodo pcr», a risposta rapida, hanno escluso la presenza di legionella. Le indagini comunque, svolte insieme all'Ats, vanno avanti per approfondire e confermare le prime risposte. Quelle definitive arriveranno nei prossimi giorni. Intanto giovedì i tecnici della società dell'acqua hanno per precauzione sanificato con il cloro il pozzo di via Lurani.

Uno dei sei nuovi malati, residente a Bresso, si trova in Calabria ed è stato quindi ricoverato all'ospedale Mater Domini di Catanzaro. Altri tre, spiega l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, «si sono presentati all'ospedale Bassini, fortunatamente in buone condizioni, tanto che solo uno di loro è stato ricoverato e gli altri due hanno ricevuto la terapia antibiotica da fare a casa; due si sono rivolti all'ospedale Niguarda, ricoverati, ma sempre con un quadro clinico non preoccupante». Continua Gallera: «Nonostante non si arresti il numero dei casi segnalati, dei venti pazienti trasferiti al Niguarda, sei sono stati dimessi, gli altri sono stabili e in via di guarigione; al Bassini sono sei i pazienti ancora ricoverati, ma nessuno in situazione critica. Intanto sono in corso presso il Laboratorio di prevenzione di Ats le analisi dei 208 campioni prelevati presso 29 abitazioni e 15 siti sensibili esterni i cui primi esiti definitivi saranno pronti tra qualche giorno». I tempi per ottenere l'analisi microbiologica colturale completa è di 7-10 giorni.

Il batterio era stato trovato nella casa di una delle prime tre persone contagiate e in una fontanella pubblica. Il sindaco Simone Cairo, oltre alla trask force istituita in Municipio, ha attivato una info line per i cittadini. Risponde al numero 02 61455200 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12, il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18. Tre gazebo con volontari della Protezione civile e della Croce rossa sono poi stati predisposti fuori dai supermercati e dall'ufficio postale. Anche MM, che gestisce la rete idrica milanese, ha cominciato a muoversi invitando gli amministratori di condominio a mettere in campo gli interventi necessari a scongiurare la diffusione del batterio in città. Così farà la stessa società nei tratti di competenza. La qualità dell'acqua milanese risulta, secondo i parametri del settore, inferiore a quella di Bresso. Un dato che può sembrare curioso, considerando i recenti problemi della cittadina alle porte della metropoli.

Ma che può dipendere dal fatto che le due aziende affidano i controlli a soggetti diversi e che Cap si rivolge anche a laboratori esterni.

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