Cronaca locale

L'energia del Papa in Duomo contagia suore e sacerdoti

Francesco parla a braccio anche al cardinale Scola. E scherza con i diaconi: "Voi che avete una suocera..."

L'energia del Papa in Duomo contagia suore e sacerdoti

Sorprese da Papa. «Le tre domande che voi farete mi sono state inviate. Sempre si fa così. Di solito io rispondo a braccio, ma questa volta ho pensato, in una giornata con un programma così fitto, che era meglio scrivere qualcosa...» dice Francesco. Solo che poi, appena inizia a parlare in Duomo a sacerdoti, diaconi e religiosi, parla a braccio. Forse per rianimarli un po'. Come accade con il resto della città che sembra travolta dall'energia del Papa, così la cattedrale con circa quattromila tra sacerdoti e religiosi che l'hanno accolto con grande affetto.

Parla a braccio con don Gabriele Giola, che lo ha stupito con una variazione alla domanda («l'irrilevanza della fede» dice a sorpresa), lo fa con l'orsolina madre Paola Paganoni, anche lei dai toni tristi e rassegnati perché le sorelle sono poche e anziane. Alla suora regala un fuori programma sul voto di povertà dimenticato e sui rischi del conto in banca per le religiose: «Ma il Signore è buono e quando una congregazione religiosa non va per la strada del voto di povertà, di solito le manda un economo o un'economa cattiva che fa crollare tutto!». Ridono tutti, perché anche se la battuta non è nuova sulle labbra di Bergoglio quando parla con i religiosi, fa sempre un certo effetto sentire il Papa che richiama chi ha fatto voto di povertà a ricordare la beatitudine evangelica.

Potrebbe suonare come una strigliata, e certamente lo è, ma è anche un'iniezione di energia, perché tutti sembrano felici, soprattutto perché Papa Bergoglio regala loro, e in due occasioni, un capovolgimento delle logiche comuni. «Don Gabriele, mentre tu parlavi mi sono venute in mente due cose. Una, prendere i presci. Tu sai che l'evangelizzazione non è sempre sinonimo di prendere i pesci: è andare, prendere il largo, dare testimonianza... e poi il Signore, Lui prende i pesci. Quando, come e dove, noi non lo sappiamo». Insomma, anche se non vedono grandi frutti e anzi sembra che tutto remi contro, devono fidarsi di gettare le reti e essere «strumenti inutili». E poi «dobbiamo chiedere la grazia della gioia», per evangelizzare. Fin qui a braccio. Ma anche oltre.

Perché oltre a leggere quel che era stato preparato per l'occasione, il Papa ha regalato un fuori programma ai diaconi permanenti: uomini sposati con il primo grado dell'ordine sacro. «Voi avete una suocera!» ha scherzato con loro Francesco. «Il diaconato è una vocazione specifica, una vocazione familiare che richiama il servizio». Ed ecco le distinzioni, che richiamano le origini della Chiesa: «A noi vescovi: la preghiera e l'annuncio della Parola... E a voi : il servizio... il servizio alla Parola, il servizio all'altare, il servizio ai poveri».

Anche per Angelo Scola parole a braccio: «Il cardinale ha detto due cose che mi hanno parlato tanto. La misericordia ristora e dà pace».

Questo, dice papa Francesco, è un rimedio anche per la rassegnazione dentro il Duomo.

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