Cronaca locale

L'eterologa in Lombardia costerà fino a tremila euro

La giunta regionale approva una delibera che autorizza la fecondazione assistita. Sarà a carico dei pazienti e garantita solo in caso di infertilità o sterilità

L'eterologa in Lombardia costerà fino a tremila euro

La Lombardia sulla fecondazione eterologa sceglie una strada sua, diversa e più restrittiva rispetto a Emilia Romagna e Toscana. Le prestazioni saranno a pagamento, a carico delle coppie che fanno richiesta e non di tutti i cittadini: si tratta di somme che variano dai 600 fino ai 3.200 euro, in base al livello di complessità dell'intervento. In Toscana è previsto un costo di 500 euro e in Emilia Romagna l'eterologa è gratuita.

In Lombardia potranno ricorrere all'eterologa solo persone sterili o con un'infertilità assoluta e irreversibile (e non portatori di malattie genetiche). No all'eterologa doppia, nella quale sia seme che ovocita arrivano da donatori (per evitare casi di utero in affitto). Non aumenterà il numero di strutture accreditate: i centri autorizzati (i medesimi in cui già si pratica la fecondazione omologa) rimarranno in tutto 60, tra pubblici, convenzionati e privati autorizzati. Il registro unico centralizzato dei donatori per garantire anonimato e riservatezza sarà attivato al Policlinico (con il supporto di Lombardia informatica): sarà un archivio informatico a cui tutti i centri saranno obbligati a conferire i dati, per garantire tracciabilità e sicurezza di seme e ovocita. Sono questi i principali contenuti della delibera approvata ieri dalla giunta Maroni.

La fecondazione eterologa, come è noto, è quella nella quale o il seme o l'ovocita non sono della coppia che desidera avere un figlio ma appartengono a un donatore. Nonostante le polemiche dell'opposizione, gli autori della delibera rivendicano l'obiettivo di favorire l'adozione, scoraggiare l'eterologa, evitare la selezione della specie (non consentendo l'eterologa a portatori di malattie che non vogliono rischiare di far nascere una persona non sana) e non far gravare su tutti i cittadini le spese delle prestazioni. Il tema, secondo le stime dell'assessorato alla Sanità, riguarda circa settemila coppie, che finora si rivolgevano a strutture operanti all'estero. Altre ottomila sono le coppie che ricorrono all'omologa.

Il centrodestra commenta compatto. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, fa i complimenti a presidente della Regione e assessore alla Sanità: «Ringrazio Mantovani e Maroni per aver deciso di non incentivare l'utilizzo dell'eterologa. I figli non sono un diritto ma un dono». Il capogruppo di Fdi, Riccardo De Corato, definisce la delibera «equilibrata e giusta», «la dimostrazione che la Regione non voleva ostacolare ciecamente l'eterologa ma solo normarla con attenzione». Soddisfatto Ncd. Spiega Stefano Carugo: «Non assisteremo a nessun tipo di deriva eugenetica e non diventeremo il gametificio d'Italia».

Protestano le opposizioni. «Diritti immolati all'integralismo ciellino» dichiarano con parole quasi identiche il Pd con Sara Valmaggi e il Movimento 5Stelle. Tra le accuse le discriminazioni in base al reddito, dal momento che il costo delle prestazioni sarà uguale per tutti. Contro la giunta anche il Patto Ambrosoli.

La capogruppo Lucia Castellano parla di «visione oscurantista» e «discriminazione in base al reddito».

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