Cronaca locale

L'ex preside fa il pittore per le monache di clausura

Tino Pessina, dal liceo Berchet al suo atelier in periferia: «È come vivere in un piccolo borgo»

Tino Pessina, che nella sua lunga carriera ha anche insegnato educazione artistica, ha dipinto da sempre, ma all'arte si dedicava nei ritagli di tempo. «Finalmente, grazie a Loredana di Sinergie, ho un posto dove poter dipingere senza doverlo riordinare» dice con ironia. L'atelier dell'ex preside del liceo classico Berchet si affaccia su uno dei cortili più antichi e graziosi della vecchia Baggio ed è qui che Pessina svolge la sua attività di artista dopo essere andato in pensione. Lo stile è l'iper realismo: con colori a olio e su tavole di legno - alcune di queste ritrovate negli scantinati del Berchet - fa ritratti, con la matita di grafite invece immortala le vette alpine che sembrano quasi delle fotografie. Altre opere, sono le copie d'autore di grandi maestri tra i quali Caravaggio il suo preferito e i Fiamminghi. Ora sta lavorando a un quadro commissionato dalle suore di clausura di Pratovecchio nel Casentino. «Volevano che affrescassi il loro refettorio, ma ho detto di no, così mi sdebito con quest'opera» racconta soddisfatto.

Altre sue piccole opere sono delle sagome di compensato, un omaggio a Norman Rockwell, l'illustratore americano degli anni '40 e '50.

«Per me sono un divertimento, li vende Tiziana in libreria racconta -. Ho solo migliorato le sagome di legno che facevo col traforo per i miei figli: anziché giocare con i soldatini loro giocavano con i miei personaggi di legno». Pessina dal suo lavoro di preside, iniziato a 36 anni, ha ricevuto molte soddisfazioni cercando di dare ai suoi ragazzi e ai suoi prof degli stimoli e delle occasioni di crescita come i giorni di cogestione scolastica per porre un freno alle occupazioni: una soluzione dettata dai forti valori educativi di Pessina, membro dell'Opera Don Milani. Attraverso le cogestioni, al Berchet si affrontavano tematiche importanti legate all'attualità, alla società e si ospitavano personaggi intellettuali e istituzionali tra i cui gli ex sindaci Moratti e Pisapia oppure si davano simbolicamente i diplomi agli ex studenti ebraici del Berchet che dovettero abbandonare il liceo durante il periodo fascista. A Pessina mancano i suoi ragazzi sia le teste calde sia i leader di uno di loro ha la foto sulla scrivania scattata durante un'assemblea «Lo vede? Aveva solo 17 anni, ma era già un leader. Guardi come ha l'attenzione del pubblico - dice con orgoglio, ma non ha nostalgia -. Ho piacere di questi ricordi, però ora ho un'altra vita».

Anche lui, baggese di nascita, è concorde nel dire che nella Baggio Vecchia sembra di vivere in un paese e ricorda un aneddoto «Durante una manifestazione ero qua nel cortile a vendere le mie opere quando fui invitato a pranzo dalla signora che abita sopra: a Milano chi invita più a pranzo il vicino di pianerottolo?»

SBor

Commenti