Cronaca locale

L'idea che Recup(era) il cibo buttato

Un gruppo di giovani volontari raccoglie e dona la merce invenduta nei mercati

Marta Calcagno Baldini

Avrebbero bisogno almeno di una sede, i ragazzi di «Recup», il gruppo nato nel 2014 grazie all'idea e lo spirito d'iniziativa di tre piccole-grandi donne: Rebecca, 25 anni, con Ilaria e Federica di 24 anni. La prima da Parma e le altre dal Piemonte, arrivate a Milano per motivi di studio (una laurea in comunicazione e due diplomande all'Accademia di Brera), il tema che le ha unite e le guida è lo spreco alimentare e come sconfiggerlo: «Ci siamo conosciute nel 2014 al mercato di Papiniano dice Federica- : a fine giornata è semplice rendersi conto di quanta merce invenduta venga gettata via dagli stessi negozianti perché non arriva al giorno dopo, o magari si è semplicemente ammaccata e quindi alcuno la acquista più. Dall'altra parte ci sono tanti poveri che sono costretti a frugare nella spazzatura in modo assolutamente poco dignitoso». Così hanno deciso di chiedere agli stessi commercianti in dono ciò che a fine giornata non sono riusciti a vendere, e hanno organizzato un mercato «off»: le merci offerte dalle varie bancarelle vengono raccolte ed esposte in un'area che diventa la bancarella di Recup.

«La nostra è in fondo una lotta per la dignità di una persona» continua Federica. Chi ha bisogno ormai lo sa, e si reca al mercato del mercato: la merce esposta non si compra, si sceglie e si può semplicemente prendere. Oggi Recup è cresciuta, ha un presidente (Aberto Piccardo, 24 anni), due vicepresidenti (Rebecca e Federica), 5 consiglieri (Antonio, Virginia, Ilaria, Anita e Verdiana, dai 20 ai 40 anni) e ben 50 volontari, una quindicina per ogni mercato che servito da Recup. Infatti anche le aree coperte dall'iniziativa sono aumentate e da Papiniano tutti i sabati ora si arriva a Valvassori Peroni, Termopili (traversa di viale Monza, al venerdì), Esterle (traversa di via Padova, al lunedì), piazzale Martini (mercoledì) «e stiamo per attivare quello di Abbiategrasso, Corvetto e forse anche Quarto Oggiaro» spiega Antonio a fine mattinata venerdì al mercato di Termopili, tra i senior del gruppo con i suoi 40 anni. «Mando un WhatsApp la sera prima ai volontari operativi in una data area, e ci troviamo direttamente sul posto» continua Antonio.

Dopo poco arriva nell'area Recup, in via Termopili davanti al civico 28, Tiziano, uno dei volontari: «Abito qui vicino dice -, e collaboro con Recup da giugno 2016. Li ho trovati e contattati sul profilo Facebook. Non c'è un obbligo di presenza, ma si cerca di essere costanti». Andiamo nella Chiesa di San Gabriele Arcangelo: qui don Davide consente ai ragazzi di tenere due carrelli su cui raccolgono le verdure da ritirare (la merce più richiesta) e una bilancia su cui pesano tutto ciò che hanno raccolto. Sono le poche ricchezze di Recup: «Abbiamo anche due Cargo Bike vinte con un bando del Comune dice Antonio-, ma le usiamo solo per il mercato in piazza Martini perché possiamo parcheggiarle gratuitamente alle Ciclofficine Vulcano di viale Molise». Aiuti sporadici e tanta buona volontà per un'iniziativa che soddisfa anche i commercianti più sensibili: «Molti ormai tirano il prezzo sulla verdura talmente tanto che tutto ciò che non vendono è in più per loro dice Enza dalla sua bancarella di ortaggi e frutta in via Termopili -. Manca la consapevolezza dello spreco, molti non vedono più che in un ciuffo di basilico c'è la vita e il lavoro per farlo nascere. Bisogna insistere: come le piantine che nascono nel cemento». E intanto prepara la sua cassetta per Recup: broccoli, erbette, qualche mela, banana, arancio... viene caricata sul carrello e torniamo in zona Recup, dove nel frattempo è arrivato Giulio, incaricato della bilancia: «Peso e fotografo tutto ciò che arriva».

Mentre Antonio e Tiziano ripartono a fare rifornimento, arrivano le persone a scegliere la merce. Ogni età, sia donne che uomini e non tutti stranieri: alla fine i 50 kg di cavolfiori, i 28 di banane, i 35 di cime di rapa e qualche arancia e altro vengono tutti distribuiti. «Questo mercato è uno di quelli in cui c'è più bisogno di noi - conclude Antonio -. Se avanza qualcosa però arriva Donatella, altra volontaria, e porta tutto alla mensa di Greco». E la lotta contro lo spreco continua. (info: https://www.

facebook.com/recupmilano/)

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