Cronaca locale

Ligabue live al Forum per il suo compleanno

Il rocker in scena lunedì e martedì: in scaletta tutto il suo nuovo disco e un tuffo nel passato

Ligabue live al Forum per il suo compleanno

L'edema alle corde vocali, diretta conseguenza di una brutta influenza, è ormai alle spalle. Per fortuna. Perciò, Ligabue è già tornato là dove sta alla grande: sul palcoscenico. Per dare vita a un nuovo (l'ennesimo) giro d'Italia - stavolta nei palasport - che gli consentirà di suonare e cantare dal vivo con la band di sempre. Lunedì e martedì sera la tappa al Mediolanum Forum di Assago.

La sua scaletta scelta per questo tour? Quantomeno singolare, perché è divisa in un due parti nettamente separate: un primo atto all'interno del quale suonare e cantare tutti e quattordici i brani del concept-album «Made in Italy», l'11esimo di inediti in carriera, uscito poco più di due mesi e già certificato triplo platino, con tanto di visual a tenere il filo del racconto. A seguire, un secondo atto che promette l'inevitabile tuffo nel passato, con alcuni dei suoi classici, scelti tra il repertorio prodotto tra il 1990 e il 2010 - da «Marlon Brando è sempre lui» a «Tra palco e realtà» passando per una rivisitazione in chiave acustica di «Non è tempo per noi» e «Lambrusco e pop corn» -, «per mandare a casa la gente contenta».

«Il palcoscenico è il mio habitat naturale, la mia malattia. E poi sono convinto che confrontarmi con dimensioni diverse allarghi i confini artistici», ha sempre detto il rocker di Correggio, che negli ultimi anni s'è concesso location prestigiose a Milano e dintorni: basti pensare allo stadio di San Siro (la Scala del calcio, nonché «casa» della sua amata Inter) oppure al Parco di Monza, dove lo scorso settembre è stato applaudito da più di 130mila persone.

Eppure questa volta sarà diverso. Non era mai successo che proponesse dal vivo tutto d'infilata un suo disco nuovo e, per di più, nell'ordine esatto in cui è stato pubblicato. Un album che «non è politico», per dirla con il diretto interessato, «ma l'espressione di un sentimento non risolto, di un amore non corrisposto verso l'Italia, della frustrazione per tutto ciò che non funziona».

Per raccontare il suo smarrimento - di più, la sua delusione -, ha scelto di affidarsi a Riko, protagonista del racconto e suo alter ego (il suo secondo nome è Riccardo, ndr). Un povero diavolo in piena crisi esistenziale, economica, familiare.

Come ha sottolineato lo stesso Liga, che festeggerà il suo 57 anni sul palco del Forum la sera del 13 marzo, si tratta di un concept-album anomalo in quanto «qui ci sono canzoni che, una per una, potrebbero stare in qualsiasi altro mio disco, ma in «made in Italy» raccontano una storia».

Un disco pienissimo di musica essenziale, ha sottolineato la stampa: «Un omaggio stile Ligabue al funky, al soul di Al Green, al rock di Style Council e addirittura Ac/Dc».

Già, perché, grazie al grande lavoro dei chitarristi della sua band - Federico Poggipollini, in testa - il Liga sembra essere tornato a bomba a un rock sì cantautorale, ma decisamente molto più rumoroso rispetto al recente passato.

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