Cronaca locale

"Una linea ideologica, discrimina i lombardi"

Il sottosegretario Della Vedova critica la decisione della Lombardia di far pagare la fecondazione eterologa: "Le altre Regioni pagano le cure"

"Una linea ideologica, discrimina i lombardi"

La decisione di Regione Lombardia di permettere limitare l'accesso alla fecondazione eterologa non è piaciuta a tutti. Tra questi, anche Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli esteri, che ha bollato la scelta come l'introduzione della «eterologa di classe»: «L'eterologa di classe - ha scritto su Twitter - coppie sterili povere si scordino un figlio, dice il Pirellone. La nostra Lombardia fanalino di coda sui diritti?...mah».

Della Vedova cosa non va nella decisione del governatore Maroni?

«Mi sembra una decisione punitiva basata sull'ideologia, altrimenti non vedo altre ragioni di un comportamento simile; la logica è: siccome non posso più impedirtelo, almeno te la faccio pagare, e non in senso figurato. E si tratta di una regola contraria a quanto voluto dai cittadini stessi della Lombardia perché la regione è sempre stata trainante per quanto riguarda il tema dei diritti questa volta invece di cercare di seguire lo standard europeo dei diritti, si è scelta la strada opposta e non vedo per quale ragione se non quella ideologica visto che non sarebbe certo questa la spesa in grado di destabilizzare i bilanci della sanità lombarda».

Se dovesse riassumere in due punti le sue critiche a questa disposizione?

«Il primo è quello economico, perché così potranno accedere a questo servizio soltanto i ricchi: se anche si cambierà regione infatti il problema del rimborso rimarrebbe, quindi i lombardi saranno comunque discriminati; in un servizio sanitario come il nostro non comprendo come non si possa considerarlo un intervento da includere tra quelli finanziati almeno in parte».

E il secondo?

«Il secondo invece è l'accesso consentito solo alle coppie che dimostrano una sterilità irreversibile, non considerando tutte quelle che soffrono lo stesso problema magari in modo temporaneo».

C'è stato invece anche chi ha esultato per questa decisione,come Roberto Formigoni, ex governatore, che ha stappato, metaforicamente, le bottiglie dicendo che «almeno in Lombardia il pensiero unico laicista non passa. Le norme sull'eterologa difendono i bambini e la famiglia, no a deriva gay». Cosa ne pensa?

«Non si capisce chi festeggia affermando che è stata bloccata la lobby gay, stiamo parlando di diritti di tutti. Già da quando imposero la legge 40 eravamo certi che i giudici l'avrebbero smontata anche perchÉ prima della legge 40 già diverse coppie avevano usato la fecondazione eterologa.

Poi c'è stato il blocco e adesso un nuovo via libera, però qui si cerca di limitare per ideologia».

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