Cronaca locale

«L'inno Ue scritto da un filonazista»

Due studiosi lombardi sul pezzo arrangiato da Karajan: «A lui destinate le royalties»

Luca Pavanel

L'annuncio a suo tempo fu laconico: «La realizzazione musicale dell'inno è stata affidata al Maestro Herbert von Karajan». Fine. L'inno in questione è quello europeo, oggi in circolazione pure in questa versione, e il succitato personaggio è l'arcinoto direttore d'orchestra austriaco - scomparso nel luglio del 1989 - con un passato nel Reich. Ma su quel comunicato per i giornalisti, neppure una riga. In sintesi: l'inno europeo è stato - se non composto - arrangiato dal leggendario Karajan (fin dal 1933 iscritto al partito nazista, tessera numero 1.607.525, secondo lo storico Oliver Rathkolb, ndr).

A riportare alla luce il caso ci ha pensato una coppia di musicologi lombardi di Sondrio, Luca Bianchini e Anna Trombetta, che hanno pubblicato il secondo volume de La caduta degli dei, un saggio che, dopo il primo volume, continua a rimettere in discussione la figura di Mozart. Un capitolo è dedicato agli inni e sfogliandolo si legge che con la scelta di von Karajan «centinaia di proposte di inni di nuova composizione, giunti da ogni dove, vennero con ciò tacitamente bocciate». Secondo questa storia - caduta un «po'» nel dimenticatoio - che gli studiosi ripropongono, l'allora segretario generale del Consiglio d'Europa Toncic Serinj, che aveva ricoperto un tempo la carica di ministro degli Esteri austriaco, «era legato da vecchia amicizia con il direttore. E gli chiese perciò di arrangiare la musica (...)». Venne realizzato un disco che «includeva gli altri inni degli Stati del Consiglio d'Europa, oltre al quarto movimento integrale della Nona di Beethoven (...)». Quest'ultimo brano è certamente conosciuto dal grande pubblico, ma l'inno alla Gioia d'Europa rimane «di proprietà di von Karajan». «Egli - si narra - mantenne la struttura beethoveniana togliendo le parole di Schiller. Vi aggiunse però l'introduzione orchestrale di poche battute, risistemando il finale». Il risultato, secondo lo studioso Esteban Buch: «Ogni volta che l'inno è eseguito nella versione di von Karajan, ognuno di noi ha da pagare qualcosa delle royalities all'ex direttore, nazista pluritesserato del Terzo Reich von Karajan», visto che «l'arrangiamento dell'inno è opera sua».

Nel sito dell'Unione si legge: «L'arrangiamento musicale è di Herbert von Karajan.

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