Cronaca locale

"In Lombardia no-tax area per l'industria farmaceutica"

Una proposta dell'onorevole Molteni per evitare la delocalizzazione dell'industria farmaceutica. Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, apprezza: "La Lombardia rappresenta un’area strategica per l’industria farmaceutica e biotech in Italia"

"Per evitare la delocalizzazione del sistema produttivo e la mobilità che da qui a due anni potrebbe investire migliaia di lavoratori del comparto farmaceutico occorre prevedere in Lombardia una no-tax area per almeno 3 anni per chi opera sul territorio e si impegna a non spostare la produzione al di fuori dai confini regionali. In Lombardia hanno sede oltre il 50% delle case farmaceutiche nazionali, messe in ginocchio da una pressione fiscale troppo elevata, aggravata dal succedersi dei decreti del governo Monti oltre a quello sulla spending review. A farne le spese sono le case farmaceutiche cha hanno investito nel tempo ingenti risorse inricerca e innovazione tecnologica, per portare sul mercato prodotti e marchicertificati, di qualità. Ma questo, a Monti, che importa?". A lanciare la proposta è Laura Molteni, deputata della Lega Nord, candidata alle Regionali in Lombardia, al termine di un incontrocon i rappresentanti del settore farmaceutico.

"Non posso che apprezzare il riconoscimento del valore delle imprese del farmaco espresso dall’onorevole Molteni. La Lombardia rappresenta un’area strategica per l’industria farmaceutica e biotech in Italia". Il presidente presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi apprezza la proposta e aggiunge: "Con 31 mila addetti, oltre 100 aziende, 33 centri di ricerca e sviluppo e quasi 100 imprese delle biotecnologie per la salute è tra le prime 3 grandi regioni farmaceutiche in Europa. Dichiarazioni come questa rappresentano quindi un importante segnale d’attenzione per un settore che è stato fatto oggetto di politiche fortemente penalizzanti". Infatti, ricorda Scaccabarozzi, «dal 2006 al 2011 i tagli sono stati complessivamente di 11 miliardi. Un costo che insieme alle misure adottate nel 2012 crescerà di 4 miliardi all’anno per i prossimi tre. Senza dimenticare i provvedimenti che hanno colpito il marchio e i gravi ritardi nell’accesso all’innovazione. Il settore farmaceutico vuole produrre e crescere in Italia.

Per questo ha bisogno di stabilità normativa e di tempi certi. Priorità che il nuovo governo - se non vuole perdere un’industria di valore come quella farmaceutica - dovrà garantire"

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