Cronaca locale

«In Lombardia salvi il verde e i progetti di qualità»

«In Lombardia salvi il verde e i progetti di qualità»

Sbloccata la legge regionale per il consumo del suolo su cui il centrodestra ha raggiunto l'intesa. Ieri la presentazione in commissione e l'11 novembre l'approdo in consiglio per la discussione e il voto. Ieri da Forza Italia, Lega, Ncd, Fratelli d'Italia e Lista Maroni l'assicurazione che il provvedimento comporta una netta riduzione del cemento, ma senza inficiare quanto già approvato nei Pgt dei Comuni. Concessi, infatti, tre anni ad amministrazioni e costruttori per terminare i progetti approvati con pratiche già depositate o avviate. Con la nuova legge sarà però «quasi impossibile», è stato detto, «chiedere nuove varianti» per terreni agricoli. E dopo i 36 mesi quella che nei Pgt è catalogata come superficie agricola non potrà più essere toccata, a meno di compensazioni. Il «bilancio ecologico del suolo» per cui un'area dismessa più adatta a un parco potrà, ad esempio, essere scambiata con una agricola ma adiacente a un territorio urbanizzato e che potrà quindi essere edificata. Ai Comuni che realizzano interventi di rigenerazione urbana va una priorità nella concessione di finanziamenti regionali e altri incentivi vanno a interventi di ristrutturazione urbanistica. Nel testo anche due deroghe per «l'ampliamento delle attività economiche» e per «le opere previste negli accordi di programma di valenza regionale». Al capogruppo del Pd Enrico Brambilla che denuncia «una scandalosa legge pro consumo di suolo», Fabio Altitonante (Fi) replica che «la nuova legge fermerà le speculazioni edilizie e la cementificazione dissennata. Emergeranno, al contrario, i progetti di qualità, per dare un valore aggiunto al territorio in termini di qualità della vita e reale sviluppo. Anche perché parliamo di un settore che rappresenta il 10 per cento del Pil lombardo e 300mila posti di lavoro». Rifiuta l'accusa di cementificazione anche Carlo Malvezzi (Ncd): «Con questa legge nessun Comune potrà consumare suolo delle aree agricole. La maggioranza si assume le sue responsabilità senza inutili slogan, ma facendo ciò che è giusto nel rispetto del diritto e delle leggi, delle amministrazioni e degli operatori».

Per Roberto Anelli (Lega) «non si ascoltano le lobby dei costruttori, ma solo le esigenze e priorità delle amministrazioni con l'obiettivo di una riduzione del consumo di suolo nell'arco di cinque anni».

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