Cronaca locale

L'ultimo Sogno di Colla il re delle marionette

È scomparso l'ultimo esponente della celebre famiglia di artisti, sulle scene di tutto il mondo

Antonio Bozzo

Giovedì scorso, mentre stava andando a trovare gli studenti di una scuola a Rozzano, un infarto lo ha fermato. Pochi giorni di ospedale e il destino, che ci governa come marionette, ha voluto che da ieri si parlasse di lui al passato: Eugenio Monti Colla fu. A 78 anni, se n'è andato la colonna della Compagnia Carlo Colla & Figli. Eugenio, il coltissimo Eugenio, mai sposato, senza fratelli e figli, lascia la dozzina di persone che lavorano nella compagnia di marionettisti più famosa del mondo. Stava lavorando al Sogno di una notte di mezza estate che andrà in scena in primavera al Piccolo. Aveva finito di ritoccare - sempre nel ruolo di direttore artistico - La lampada di Aladino (nell'Atelier di via Montegani, fino al 26 novembre) e Hansel e Gretel (al Piccolo Teatro Studio per Natale). Con lui le marionette dei Colla hanno girato il mondo: Australia, America Latina, Europa, Stati Uniti, Asia. Eugenio era il figlio di Carla Colla e del pittore Cesarino Monti. Da bambino cominciò a trafficare con le marionette, arte che la famiglia coltivava da secoli. I Colla erano, tra Seicento e Settecento, una ricca famiglia di mercanti (ramo carbone) con casa in Corsia dei Servi. Le marionette animavano il loro piccolo teatro casalingo, dove invitavano la buona società. Un rovescio economico, dovuto ai cambi governativi (Napoleone, gli austriaci), obbligò i Colla a lasciare Milano. Si portarono via le marionette e dal Piemonte cominciarono a girare le piazze. Tornarono a Milano nel 1906, ospiti al Gerolamo dei marionettisti di casa, i Fiando. Quando quest'ultimi lasciarono l'attività, la famiglia Colla prese il testimone e il Gerolamo - una Scala in miniatura - diventò la loro casa fino al 1957.

Ma oggi i Colla dove si vedono? In tre posti: all'Atelier di via Montegani, dove hanno casa; al Gerolamo, della famiglia Ceschina, ritornato splendente, fanno alcuni spettacoli; al Piccolo portano due o tre rappresentazioni all'anno, nei periodi di festa. In più, si sta apprestando una palazzina all'ex Ansaldo: il museo dei Colla, non un luogo per spettacoli. Aggiungiamo che a Milano, in via Olivetani, era operativa, fino a qualche anno fa, la Compagnia Gianni e Cosetta Colla, che però non c'entra nulla (a parte la comune origine) con la Compagnia di Eugenio, il quale non ha mai introdotto attori in carne e ossa, ma ha lavorato con la correttezza filologica delle origini: marionette, costumi sontuosi, storie classiche da lui adattate. Eugenio era il motore di tutto, oltre che la memoria storica di una famiglia che ha portato nel mondo il nome di Milano. Eugenio era stato assistente di Mario Apollonio in Università, ma preferì la cattedra di lettere in una scuola media di Meda. Ai ragazzi portava la curiosità per un'arte antica e faticosa, ripagata soltanto con la meraviglia degli occhi sgranati davanti alle scene di battaglie, amori, inganni, cui danno vita le marionette che non si sa chi muova. Con Eugenio Monti Colla, banale dirlo, se ne va un pezzo colto e poetico di Milano, città ambiziosa che a volte non riesce a scaldare il cuore, come sa fare una sola marionetta d'artista. Non lascia figli, abbiamo detto. Non è vero: le migliaia di milanesi che hanno visto gli spettacoli da lui diretti sono tutti suoi figli o nipoti.

I funerali si terranno domani nella chiesa di Santa Maria Annunciata, via Montegani angolo via Neera.

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