Cronaca locale

Maestre assenti: al convegno per forza

Maestre assenti: al convegno per forza

Se qualcuna delle maestre domani non sarà a scuola probabilmente è perché si trova a un convegno. Un convegno dove (forse) non sarebbe neanche voluta andare e per il quale la scuola anticipa la quota di iscrizione attingendo dal suo sguarnitissimo fondo. Tanto poi sarà il Comune a rimborsare la spesa, pari a 1.600 euro per la partecipazione di 80 educatrici. Tutti soldi che andranno nelle casse del Cidi, Centro di iniziativa democratica degli insegnanti. A qualcuno la cosa è andata un po' storta. Primo: perché il convegno si tiene di venerdì (giornata di scuola) e sabato (viceversa, giornata di libertà). Secondo: la partecipazione al convegno da parte delle educatrici della materna è stata più che sollecitata dal Settore Educazione del Comune di Milano. «La formazione è un diritto-dovere delle insegnanti», chiosa deciso il direttore Paolo Carli che spiega: «Il venerdì l'impegno è dovuto perché è in orario di lavoro. Mentre al sabato - spiega - vista l'alta partecipazione non è obbligatorio». In alcune scuole infatti dove nessuna delle educatrici voleva partecipare al convegno è stata sollecitata la presenza. Una sollecitazione che è stata ritenuta un po' troppo vincolante. Tanto che anche l'assessore Francesco Cappelli quando ha percepito il trambusto ha dovuto specificare che la partecipazione era libera. «Ho detto che non ci può essere nessuna costrizione», ribadisce Cappelli che allarga le braccia spiegando che comunque «gli aspetti organizzativi non sono una sua competenza ma del direttore di settore.
«Aspetti organizzativi» nei quali rientra anche la quota di 20 euro che il Cidi - associazione a sinistra della sinistra - chiede alle insegnanti per partecipare agli incontri. Chi ce li mette? «Vengono prelevati dalle casse della scuola - ammette Carli - L'attività di formazione delle insegnanti fa parte dell'utilizzo dei fondi, non devono servire solo per la cencelleria... E dopo comunque li rimborseremo noi». Quindi: 20 euro per 80 educatrici, ecco i 1.600 euro che il Comune pagherà al Cidi. «Gratis si trova poco nella vita», commenta Carli che spiega: «Le educatrici hanno 20 ore al mese da dedicare alla formazione e ai colloqui con i genitori». E «quale» formazione devono o possono seguire le insegnanti chi la decide? «È all'interno di un piano che stabilisce la Direzione». Per il Comune di Milano sono venerdì e sabato sintetizzati in questo titolo: «Che fare con le nuove indicazioni?» Sottotitolo: «La scuola dell'autonomia progetta e organizza il curricolo per competenze». Sotto-sottotitolo: «Percorsi di accompagnamento, di ricerca e formazione rivolti alla rete di scuole».

Relatori, oltre al direttore dell'ufficio scolastico Francesco De Sanctis e all'assessore Francesco Cappello: Walter Moro, presidente Cidi, Giancarlo Cerini, ispettore Miur, Paolo Mazzoli, capo segreteria del sottosegretario alla Pubblica istruzione, Michele Pellerey, Università pontificia salesiana, Mario Castoldi, docente, Giuseppe Duminuco già dirigente scolastico.

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