Cronaca locale

Maltrattamenti ai bimbi in un nido di periferia Interdette due maestre

Percosse, urla e pizzicotti nel bagno dell'asilo Otto piccoli si rifiutavano di andare a scuola

Paola Fucilieri

Dinnanzi alla polizia locale che le aspettava all'esterno dell'asilo nido alla periferia nord della città dove lavorano, le due donne - educatrici milanesi di 52 e 58 anni - si sono messe subito sulla difensiva. «Cosa volete da noi? Cosa avremmo fatto?» hanno sbottato senza lesinare mugugni e occhiatacce dopo aver capito che quei vigili in borghese erano lì per loro. Per poi letteralmente «sbiancare in volto» (così racconta chi c'era) mano mano che progredivano nella lettura del provvedimento della Procura di Milano. Un documento con il quale, al termine di indagini partite alla fine di settembre e svolte dall'unità tutela donne e minori dei «ghisa», l'autorità giudiziaria non solo le denuncia per comportamenti vessatori nei confronti di otto dei piccoli che dovevano accudire, ma usa l'interdizione alla professione in qualità di misura cautelare. Dall'inchiesta sarebbe emerso infatti che le due insegnanti strattonavano i bambini trascinandoli sul pavimento, li picchiavano con schiaffi alle mani e alla nuca, tiravano loro capelli e orecchie, dando anche dei pizzicotti e infine usavano in generale un tono di voce troppo alto. Tutto questo sarebbe accaduto in particolare durante il cambio dei piccoli, nel bagno della scuola. Dove forse le due donne credevano di non essere notate. O anche no. Perché, come dimostrerebbero le immagini ricavate dalle riprese delle telecamere installate le ultime due settimane di marzo proprio nelle toilette dell'asilo nido, le educatrici in questione «sclerano» contro i bambini in maniera molto spontanea, come se per loro fosse un atteggiamento del tutto naturale. «Escludiamo si spalleggiassero a vicenda - spiegano gli operatori della polizia locale -, sembra piuttosto non percepissero la gravità dei loro atteggiamenti, l'effetto che poteva avere sui bambini. Che comunque non hanno lividi o escoriazioni, ma manifestavano il loro disagio con atteggiamenti ostili alla scuola, non potendo ancora parlare compiutamente».

Succede in un asilo comunale del Municipio 9 (la zona comprende l'area del Dergano, di Niguarda, ma anche quelle della Comasina, di Affori, della Bovisa e di Bruzzano) e in casi come questi rimanere sul vago è un obbligo visto che le cosiddette «vittime» sono bimbi davvero molto, troppo piccoli per poter correre anche il più piccolo rischio di essere riconosciuti. Otto bambini in tutto, dicevamo, ma in particolare due, maschio e femmina, i maggiori del gruppetto, entrambi di due anni e mezzo di età. L'asilo nido - diviso in tre settori a seconda delle fasce di età - è frequentato da una cinquantina di piccoli ospiti, ma la sezione coinvolta in questa vicenda ne raccoglie 19. Le indagini sono partite dalla segnalazione di due genitori che hanno riferito alla dirigente scolastica della struttura, che poi a sua volta lo ha comunicato alla responsabile del settore scuola del Comune, come già a settembre, quindi alla ripresa dell'anno scolastico, per la prima volta i loro figli avessero manifestato forti disagi, fastidi, malesseri e in certi casi addirittura paura a recarsi all'asilo.

Quando l'Amministrazione comunale ha segnalato la delicata situazione dell'asilo nido alla Procura sono cominciati i controlli e quindi le indagini della polizia locale. I vigili hanno sentito i due genitori che avevano segnalato il caso, ma anche altri parenti e alla fine si è scoperto che i bimbi con problemi ad andare a scuola a causa di quelle due educatrici erano addirittura otto.

La documentazione degli episodi di vessazioni sui piccoli grazie ai filmati delle telecamere ha fatto il resto, chiudendo il cerchio dell'inchiesta.

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