Cronaca locale

Mano tesa di Majorino «Maryan resti con noi» Ma il Pd ora è dilaniato

Maldestri tentativi di ricucire lo strappo. E nelle polemiche entrano in gioco le primarie e pure i voti dei musulmani

Mano tesa di Majorino «Maryan resti con noi» Ma il Pd ora è dilaniato

Pugni duri e mezze smentite. Per il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati sono state 24 ore di fuoco, ma ci si è gettato coi piedi. Si dice che per rimettere al suo posto Maryan Ismail - ossia sulla linea della giunta che ha appena assegnato due aree per le moschee dopo mesi di polemiche - sia intervenuto da Tokyo, dove si trova in missione, persino il sindaco. Le critiche espressa al Giornale dall'islamica moderata sono «totalmente fuori dalla posizione del partito - detta alle agenzie Bussolati giovedì pomeriggio -. Le ho chiesto di fare un passo indietro e di valutare se lasciare la segreteria». Nel giro di due ore il Pd incassa accuse di «purghe staliniane» e una raccolta firme per difendere la Ismail. Prima delle 20 Bussolati si ritrova a correggere il tiro: «Deciderà lei cosa fare». Ieri a mezzogiorno assicura di «non averla mai cacciata dal partito». Il segretario cerca di spegnere il caso, «abbiamo visioni opposte, ma nessuno l'ha allontanata. Semplicemente abbiamo contestato la sua idea di gestione di luoghi di culto. La moschea sarà gestita dalla comunità degli aderenti religiosi, le spese saranno a carico dei credenti e delle loro autorità. Maryan invece vorrebbe la partecipazione del pubblico. Ma non possiamo essere d'accordo. Il pubblico deve garantire la sicurezza, il rispetto delle regole, ma non deve entrare nelle dinamiche di gestione. Esattamente come non dovrebbero esserci i crocifissi nelle scuole, negli edifici religiosi non deve entrare il Comune». L'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, candidato alle primarie del Pd e regista del bando contestato dall'antropologa, dopo il pressing a Bussolati perchè smentisse la dirigente - che fa capo al circolo Pd Città Mondo di Stefano Boeri, l'archistar che potrebbe esssere un competior nella sfida del 2016 -, ieri ha teso la mano: «Mi auguro che Marian non si dimetta. Sono in disaccordo con lei ma penso sia un punto di vista da rispettare e con cui misurarsi. Non mi risulta però che ci sia nessun caso Ismail, Bussolati non le ha chiesto le dimissioni, ha solo ribadito il massimo sostegno del Pd alla giunta sulla gara. E sono costretto a precisare che non c'è stata nessuna esclusione ai danni dei “moderati“». Dalla sua parte c'è la SinistraDem, dentro e fuori il Consiglio. Ma se il provvedimento passerà dall'aula, non potrà scommettere sui voti dei Democratici più in linea con Boeri (e la Ismail), specialmente se la campagna per le primarie sarà nel vivo

I timori dell'antropologa sono riferiti ovviamente al Caim, che costruirà la moschea sull'area dell'ex Palasharp. «Non ci andrei mai a pregare - aveva dichiarato -, usa la politica nella religione». E con una certa politica milanese, il Caim ha ottimi rapporti. Il portavoce Davide Piccardo si era candidato nel 2011 nella lista di Sel x Pisapia. Poi ha rafforzato il legame con l'ala più a sinistra del Pd. Il giorno della vittoria del bando ha scritto su Facebook: «Non saremmo arrivati qui senza il Caim e questo bando non sarebbe esistito». In un'intervista ad Affaritaliani ieri ha ammesso che se nel 2016 il Comune cambierà colore, con Lega e Fi il percorso potrebbe frenare di nuovo, «con questa maggioranza si è aperto un dialogo che non c'era prima». Piccardo sosterrà Majorino alle primarie? Molto probabile, l'assessore sta scaldando i cuori dei musulmani radicali. Se Boeri scenderà in campo sappiamo che parlerà a un'altra «parrocchia», quella della Ismail.

E forse a un pezzo di Pd dà fastidio anche per questo.

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