Cronaca locale

«Un Manzoni speciale nella stagione di Expo»

Il dg Arnone prepara le nuove sfide della storica sala milanese: «Prosa di qualità e spettacoli internazionali. Il pubblico ci premia»

«Un Manzoni speciale nella stagione di Expo»

«Il futuro del teatro? È una sala polifunzionale che sappia attirare tutte le generazioni e mandi in scena ogni forma d'arte, dalla prosa alla danza, dal cabaret alla... moda». A parlare è Alessandro Arnone, da un anno nuovo direttore generale del Manzoni, dove è sbarcato dopo vent'anni di management nel gruppo Fininvest. Un'esperienza completamente inedita, quella del teatro, in cui si è tuffato con la volontà di portare nuova linfa in un momento non facile del settore. Oggi, alla vigilia del debutto della nuova stagione, guarda con ottimismo a quello che dovrebbe essere l'anno della svolta e che, in occasione di Expo, rivoluzionerà il tradizionale palinsesto di uno dei teatri milanesi più fidelizzati. «La sfida è difficile - dice - soprattutto per teatri come il nostro che non vivono sui finanziamenti pubblici. Ma le scelte coraggiose messe in atto nella passata stagione saranno ulteriormente portate a fondo, forti dell'appoggio di un pubblico che ci sta già premiando nella campagna abbonamenti: siamo già a quota 3.500, ovvero 400 in più rispetto allo scorso anno». Secondo le sue previsioni, la campagna dovrebbe superare i 4.000 coupon della passata stagione; e anche il pubblico dei paganti potrebbe seguire il trend positivo passato dai 77mila della stagione 2012-13 ai 90 mila del 2013-14.

Scelte coraggiose, si diceva, soprattutto per una sala connotata da una forte tradizione. «Quando sono approdato nel febbario del 2013 - dice Arnone - ho subito intuito che fosse necessario guardare al futuro e rinnovare un pubblico affezionato ma non più giovane. Per questo, pur mantenendo saldi i cartelloni della prosa e dell'Aperitivo in concerto, ho voluto introdurre una piccola rivoluzione: i nuovi talenti del cabaret la domenica sera e la rassegna sul Movimento, ovvero sulle avanguardie della danza». Il primo format, “Manzoni-Derby“ con Maurizio Colombi e Luisa Corna, si è rivelato subito una carta vincente per un teatro tradizionalmente chiuso la domenica sera. «L'abbinamento cena più spettacolo a 25 euro è piaciuto e dimostra che il cabaret in sala può resistere alla televisione se proposto in un mix di intrattenimento e ad un orario non tardo (dalle 19.30)». Più difficile è stato il percorso della rassegna Movimento che ha visto buoni picchi soltanto con alcune prime nazionali come quelle del Victor Ullate Ballet di Madrid e del Teatro Nero di Praga. Nel complesso, comunque, i due esperimenti hanno portato al teatro 20mila nuovi spettatori.

Tutta speciale si prospetta la nuova stagione che chiuderà in anticipo, cioè in aprile, per dare spazio al cartellone di Expo che per la prima volta nella sua storia terrà il teatro aperto per tutta l'estate. «Un rischio che vale la pena correre per offrire un palinsesto internazionale al grande pubblico degli stranieri». Per concentrare gli sforzi non ci saranno i quattro cartelloni dello scorso anno (salterà Movimento), mentre la stagione di prosa - messa a punto con il direttore artistico Edoardo Sylos Labini - manderà in scena 128 rappresentazioni. «Non ho timore a dire che sarà il cartellone migliore di Milano, che vedrà sul palco grandi protagonisti come Beppe Fiorello (“Meraviglioso Modugno“), Pierfrancesco Favino (“Arlecchino“), Sabrina Ferilli (“Le patè de la maison“), Luca Barbareschi, Antonio Catania e altri ancora». Nomi brillanti di sicuro botteghino che hanno già raggiunto il pubblico con la campagna di affissioni pubblicitarie “Io vado al Manzoni“. «Il nostro resterà un teatro commerciale ma di grande qualità dove, a differenza del trend attuale, continueremo anche a privilegiare le scenografie importanti; il nostro pubblico ce lo chiede e ci ringrazia». Tra le novità in cantiere, anche una rassegna dedicata ai bambini e i consueti cartelloni «Extra».

In arrivo da New York le performance dei «Catapult Dance», il musical «Vorrei la pelle nera» di Luca Jurman e un tocco di danza classica con la compagnia di Liliana Cosi.

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