Cronaca locale

Una maratona elettronica per il gran finale al Parenti

Manzoni, Francesconi e Perini: sfilata di compositori di diverse generazioni. Nel 2020 si riparte da Nono

Una maratona elettronica per il gran finale al Parenti

Dai rumors si «apprende» che l'anno prossimo al centro del festival ci sarà anche Luigi Nono. Un nome di prima grandezza: si può dire che - dopo Luca Francesconi protagonista quest'anno della kermesse - è come acquistare un biglietto di ritorno, un po' «lo spezzare del pane» davanti all'antica causa. Già, perché parliamo di un autore degli anni Cinquanta/Ottanta, di quelli che fanno ancora discutere. E che però continua ad affascinare, tra l'altro in alcune sue composizioni non del tutto compreso, vale la pena approfondire. Considerazioni.

«Milano Musica» va per la sua strada e non teme, i numeri e le dinamiche conseguenti alle scelte sembrano darle ragione. Un esempio per tutti: in questa edizione - la 28esima - c'è stato un buon afflusso di giovani e una buona adesione del mondo delle scuole. Cosa vuol dire questo: che forse le avanguardie e la contemporanea non spaventano più, stanno entrando, seppur a tranquilla velocità di crociera, nei più diversi strati della società, compreso quello della formazione, che vuol dire il «pubblico di oggi ma anche di domani».

Ciò detto, per questo giro, è l'ora di suonare le ultime trombe. Il festival 2019, con il concerto di questa sera dalle ore 20,30 al Teatro Parenti, giunge al capolinea. E lo fa in una maniera «enciclopedica», mettendo in scena le creazioni musicali di diversi periodi, dunque di autori appartenenti a generazioni differenti. Basta leggere nomi e cognomi: in programma, infatti, brani di Luca Francesconi (1956), Giacomo Manzoni (1932), Alessandro Perini (1983) e Silvia Borzelli (1978). Un piccolo bilancio in numeri: la rassegna per sette settimane ha coinvolto il pubblico milanese in 24 «live» di musica sinfonica, da Camera ed elettronica. Oggi si conclude con un progetto in coproduzione con Agon (acustica informatica musica), centro di ricerca musicale fondato nel 1990 anche dallo stesso Francesconi. Stando al programma in Sala Grande verranno accostati brani per strumenti ed elettronica interpretati da Francesco Dillon, Pietro Pirelli, Raffale, Raffaele Marsicano, Massimo Marchi e Michele Tadini. I raggi dell'Arpa di Luce, installazione sonora esposta in forma interattiva alla Basilica di San Celso a ottobre, si rifrangono e risuonano per l'«Endecasillabo» di Tadini, commissione di Agon e «Milano Musica» presentata in prima assoluta in apertura dell'evento.

Alle ore 18,45, in Sala Treno Blu, lo stesso Tadini e Roberto Dani sono gli interpreti di «Ram» studio sulla forma e sulla memoria - mentre alle 19,30, nel Foyer Alto, il critico musicale Gianluigi Mattietti dialoga con i compositori Francesconi e Giacomo Manzoni nell'incontro che introduce al concerto.

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