Cronaca locale

Maratone sempre più «rosa» E Milano è ai piedi del podio

Con 6.400 donne in gara anno record per il movimento Roma la più amata, la sfida meneghina la più solidale

Antonio Ruzzo

Lo scorso anno ultima delle maratonete italiane fu una signora milanese che arrivò al traguardo della maratona di Honolulu in più di 8 ore accompagnata dal marito. Ultima e felice, in un elenco di appassionati che ogni anno diventa sempre più importante e numeroso. E' un popolo che cresce. E infatti sono 39.098 gli italiani che nel corso del 2016 hanno portato a termine almeno una maratona. Si tratta del terzo anno-record consecutivo: i maratoneti italiani avevano oltrepassato quota trentottomila per la prima volta nel 2014 (38.254), per poi aumentare a 38.676 nel 2015 e superare il limite delle trentanovemila presenze nell'anno da poco concluso. Un vero e proprio censimento effettuato dal mensile Correre, che da martedì 31 gennaio sarà in edicola con la cosiddetta «Maximaratona», elenco di tutti i nomi e i tempi dei maratoneti italiani. Come già nel 2015, anche l'incremento registrato nel 2016 è dovuto soprattutto all'aumento delle donne. Le signore della maratona risultano essere 6.394, in crescita dell'8 per cento rispetto al 2015, quando erano 5.922. I loro tempi vanno dal 2:29'44 di Valeria Straneo (Giochi olimpici di Rio de Janeiro, Brasile, 14 agosto) al 8:38'50 con cui la signora Daniela Saturnini ha tagliato il traguardo di New York lo scorso 6 novembre. Gli uomini sono 32.704 (erano 32.754 nel 2015) con tempi compresi tra il 2:12'17 di Ruggero Pertile a Padova (17 aprile) e il 8:40'52 di Giancarlo Piccinelli nella maratona del lago d'Orta. Roma è la più frequentata tra le maratone italiane, con i suoi 13.881 classificati, in netta crescita rispetto al 2015. Seguono Firenze con 8.215 arrivati, Venezia con 4.621 e quindi Milano che con 3.719 arrivati è ai pedi del podio. Anche se la Milano Marathon che si correrà quest'anno il 2 aprile ha ormai negli ultimi anni cambiato un po' pelle, legando il suo destino alla formula della relay marathon, le staffette abbinate alle charity e alla raccolta fondi solidali che in questi anni hanno già permesso di raccogliere e donare oltre 3milioni di euro e nel 2016, in una edizione record, hanno portato al via oltre 20mila maratoneti. Con «Maximaratona» si rinnova rito della classifica che toglie ogni dubbio e ogni curiosità. Perchè i tempi sono nero su bianco e se lo scrive «Correre», che sta al running come il Sole24re all'economia, non c'è possibilità di appello. Anche perchè, va detto, i maratoneti sono un popolo strano, un po' cacciatori e pescatori: corrono tutti raccontando ai quattro venti che delle classifiche poco gli importa poi però è la prima cosa che vanno a vedere. E da quando il direttore Daniele Menarini e la sua squadra mettono a punto la maxiclassifica «barare» è diventato più complicato. Ma, piccole rivincite personali a parte, Maximaratona è anche un bilancio importante per misurare la pressione di un movimento che dopo i tempi di crisi, ha ripreso a viaggiare. Da Valencia con 1.528 italiani iscritti a Berlino dove erano quasi mille, dai 905 di Parigi ai 517 di Atene sono stati rintracciati italiani in 102 maratone nel mondo. Ovviamente la più amata è New York dove lo scorso anno con 2.708 «finisher» gli italiani sono stati, dopo gli americani, la nazione più rappresentata.

Con quasi 400 milanesi a guidare il gruppo.

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