Cronaca locale

Maroni sconfigge Sala "Niente profughi nel villaggio dell'Expo"

L'accordo ieri nell'incontro con il prefetto E sarà a tempo l'uso della caserma Montello

Maroni sconfigge Sala "Niente profughi nel villaggio dell'Expo"

Niente extracomunitari irregolari e richiedenti asilo nel villaggio Expo che sarà così smantellato. E anche l'utilizzo della caserma Montello sarà solo temporaneo e non definitivo, come aveva annunciato solo pochi giorni fa il sindaco Giuseppe Sala, cercando così una soluzione alla nuova ondata di clandestini che si sta riversando su Milano dopo che Svizzera, Francia e Austria hanno ormai chiuso le loro frontiere scaricando quindi sull'Italia tutto il peso di una situazione che non si può più certo definire «di emergenza». E proprio Milano, risulta a tutti ormai ben chiaro, è destinata a dover sopportare l'urto maggiore dei nuovi flussi che si faranno sempre più consistenti.

Per questo ieri il governatore Roberto Maroni che più volte ha manifestato la sua preoccupazione e di non condividere affatto le soluzioni proposte dal Comune di Milano, ha chiesto di incontrare nella prefettura di Varese il prefetto Alessandro Marangoni per fare il punto della situazione che registra ormai da giorni il picco del 3.300 ospiti nelle strutture a cui si aggiungono tutti i clandestini in giro per la città. E un totale di 476mila immigrati già presenti in Lombardia. Numeri destinati ad aumentare vertiginosamente visto l'ormai imminente deflagrare delle crisi nelle frontiere di Ventimiglia presidiata dai francesi e di Como dove gli svizzeri sono pronti a riportare in Italia chiunque tenti di oltrepassare il confine.

«Abbiamo parlato di immigrazione a Milano e nella Città metropolitana - ha detto Maroni al termine del colloquio -, mi ha informato delle iniziative che ha intenzione di prendere e nelle quali non entro perché la Regione non è coinvolta, mentre positiva è la notizia dell'esclusione del campo base Expo per l'accoglienza dei clandestini». Soddisfatto il governatore: «È una buona notizia, chi la dura la vince. Ora potremo procedere allo smantellamento, come previsto dall'accordo di programma». Parole confermate da Marangoni che ha anche spiegato come la caserma Montello rappresenti uno «spazio idoneo», ma temporaneo per decongestionare i centri di accoglienza. Aggiungendo «l'impegno del prefetto perché l'accordo tra ministero dell'Interno, della Difesa e Università Cattolica non subisca il minimo rallentamento». Il riferimento è alla Montello che da tempo fa parte del piano di dismissioni immobiliari della Difesa e proprio un anno fa è stato inserito in un protocollo d'intesa con Palazzo Marino che ne prevedeva la cessione alla polizia di Stato che qui dovrebbe realizzare una nuova sede, con quella di piazza Sant'Ambrogio che diventerà un campus dell'Università Cattolica. Un risko che potrebbe essere messo a rischio dalla decisione di Sala di utilizzare la Montello come soluzione definitiva per l'accoglienza degli extracomunitari. Sono valutazioni «che spettano alla prefettura e al governo che se ne assumono la responsabilità», ha ribadito ieri Maroni. Ribadendo però che «la soluzione è non farli arrivare più in Lombardia, perché è già stata superata la quota prevista. Quindi non si dovrebbero mettere nelle caserme, ma bisognerebbe procedere con i rimpatri, visto che non sono rifugiati ma irregolari. E bloccando le partenze, cosa che purtroppo non sta avvenendo».

Per il consigliere di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato «occorre dire basta a questa politica di accoglienza scellerata: anche le altre regioni facciano la loro parte, la Lombardia ospita già il 13 per cento dei migranti, più di qualsiasi altra regione e la sola provincia di Milano ospita 476mila immigrati. Il sindaco Sala, il ministro Pinotti e il Pd dovranno assumersi la responsabilità dell'uso della caserma Montello davanti ai residenti che di certo non digeriranno la decisione». Per l'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali «l'arroganza di Sala gli si è rivoltata contro: avevamo detto che ci saremmo opposti con ogni mezzo alla trasformazione di Expo in un accampamento per clandestini e così abbiamo fatto. I clandestini non devono essere portati in Expo, non vanno sistemati nelle caserme e non devono bivaccare in stazione.

Devono solo essere rimpatriati».

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