Cronaca locale

Maugeri: «Tangenti per 60 milioni» Formigoni ribadisce «Nessun sistema»

Sessanta milioni di euro versati dalla Fondazione Maugeri al faccendiere Pierangelo Daccò e all'ex assessore regionale Antonio Simone per ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia. È quanto raccontato dall'ex patron della struttura sanitaria, Umberto Maugeri, nel corso dell'incidente probatorio che si è tenuto venerdì scorso davanti al gup di Milano Paolo Guidi, il giudice chiamato a decidere se mandare a processo o meno l'ex governatore Roberto Formigoni, Daccò, Simone, l'ex dg della sanità Carlo Lucchina e altre persone.
Rispondendo a una domanda del pm milanese Laura Pedio, come si legge nelle trascrizioni dell'interrogatorio appena depositate, Maugeri ha spiegato: «Effettivamente in un periodo di tempo dal 2000 al 2012, di dieci anni e oltre, noi abbiamo pagato tangenti a Daccò e Simone». Lo scopo? «Fare in modo che da parte dalla Regione Lombardia arrivassero i finanziamenti necessari alla Fondazione di cui ero presidente». E alla richiesta del pm di precisare se la somma tale fosse stata «circa sessanta milioni», Maugeri ha risposto: «Sì, può essere». Quanto ai beneficiari di quelle tangenti - oltre a Dacco, Simone e Lucchina - Maugeri fa anche un altro nome: «Il presidente Formigoni». Simone, ha aggiunto l'ex patron, «era l'uomo giusto», perché oltre ad essere «amico» dell'allora presidente del Pirellone «era anche un uomo molto importante in Cl».

Formigoni ha replicato seccamente: «Confermo quanto già ho dichiarato venerdì e cioè che l'interrogatorio di Maugeri dimostra una volta di più che in Regione non c'era alcun sistema».

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