Maugeri: «Tangenti per 60 milioni» Formigoni ribadisce «Nessun sistema»
13 Febbraio 2014 - 07:15 Sessanta milioni di euro versati dalla Fondazione Maugeri al faccendiere Pierangelo Daccò e all'ex assessore regionale Antonio Simone per ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia. È quanto raccontato dall'ex patron della struttura sanitaria, Umberto Maugeri, nel corso dell'incidente probatorio che si è tenuto venerdì scorso davanti al gup di Milano Paolo Guidi, il giudice chiamato a decidere se mandare a processo o meno l'ex governatore Roberto Formigoni, Daccò, Simone, l'ex dg della sanità Carlo Lucchina e altre persone.
Rispondendo a una domanda del pm milanese Laura Pedio, come si legge nelle trascrizioni dell'interrogatorio appena depositate, Maugeri ha spiegato: «Effettivamente in un periodo di tempo dal 2000 al 2012, di dieci anni e oltre, noi abbiamo pagato tangenti a Daccò e Simone». Lo scopo? «Fare in modo che da parte dalla Regione Lombardia arrivassero i finanziamenti necessari alla Fondazione di cui ero presidente». E alla richiesta del pm di precisare se la somma tale fosse stata «circa sessanta milioni», Maugeri ha risposto: «Sì, può essere». Quanto ai beneficiari di quelle tangenti - oltre a Dacco, Simone e Lucchina - Maugeri fa anche un altro nome: «Il presidente Formigoni». Simone, ha aggiunto l'ex patron, «era l'uomo giusto», perché oltre ad essere «amico» dell'allora presidente del Pirellone «era anche un uomo molto importante in Cl».