Cronaca locale

Medicinali "proibiti" in commercio sul web: 50 farmacie nei guai

Giro da 100mila euro annuo per ogni sito che offriva prodotti senza ricette e terapie

Medicinali "proibiti" in commercio sul web: 50 farmacie nei guai

Parola d'ordine: dimagrire a tutti i costi. Anche se occorre fare incetta, senza averne diritto di farmaci per i quali non solo la legge impone la presentazione al farmacista di una ricetta medica come conditio sine qua non per la vendita al pubblico, ma è anche indispensabile uno specifico e articolato piano terapeutico. Ai carabinieri del Nas di Milano l'input è arrivato dritto dritto dall'alto e precisamente dal ministero della Salute: attenzione all'abuso dell'acquisto di prodotti medicinali da farmacie e parafarmacie lombarde con siti online e che violano la normativa che regola il settore. Non solo creme di bellezza, solari racchiusi in attraenti confezioni colorate e gli ormai vitali integratori alimentari quindi - tutti prodotti che notoriamente si possono acquistare anche senza ricetta medica e perciò tranquillamente sul web, perché non sono medicinali - ma anche pastiglie, pillole, miracolosi composti galenici, soprattutto per perdere peso e perlopiù spacciati per prodotti di tipo omeopatico, quindi di libera vendita, che i militari del Nucleo anti sofisticazione dell'Arma hanno «pescato» proposti in offerta al di fuori dei corretti canali riconducibili ai siti ufficiali alle farmacie. Come ci hanno tenuto sottolineare i Nas tra i farmaci «incriminati» però non ne sono stati trovati di tipo oncologico o comunque usati per malattie gravi o degenerative.

Nel mirino sono finite le piattaforme di e-commerce, cioè di vendita online, che hanno permesso di mettere sotto la lente d'ingrandimento circa un centinaio dei siti delle farmacie tra le province e le città di Milano, Como e Varese i cui nomi restano ovviamente top secret. La vicenda, infatti, non ha un profilo giudiziario (almeno per ora, visto che comunque le indagini dei carabinieri vanno avanti), ma trattandosi di un'inchiesta preventiva, che mira cioè a sensibilizzare la clientela che acquista sui siti delle farmacie in buona fede e spesso allettata da pubblicità ingannevoli, ci sono stati provvedimenti amministrativi e segnalazioni alle autorità sanitarie che fanno capo a Regione Lombardia, per poi passare all'inibizione online alla vendita di circa una cinquantina di siti.

Il volume d'affari rilevato variava tra i 70mila e i 100 mila euro annui per ciascun sito nella vendita di prodotti tutti privi del bollo ministeriale, che indica invece i farmaci acquistabili senza ricetta medica, cioè gli Otc (On The Counter farmaci da banco), che sono medicinali da automedicazione e che come tali vengono indicati solitamente per disturbi di lieve entità: sciroppi per la tosse, aspirina, tachipirina, compresi quelli a uso veterinario e naturalmente i prodotti omeopatici.

Le farmacie sono state così sanzionate con multe che variano dai 4mila ai 10mila euro per un ammontare totale di oltre 300mila euro.

Commenti