Cronaca locale

Meno «vecchia Milano» ma più Internazionale (e con lo stadio nuovo) Tra Lombardia e Indonesia affari milionari

Meno «vecchia Milano» ma più Internazionale (e con lo stadio nuovo)  Tra Lombardia e Indonesia affari milionari

San Siro sì, San Siro no. Questo è il problema. La palla passa da Massimo Moratti a Erick Thohir, da ieri ufficialmente il nuovo socio di maggioranza dell'Inter. Non è un mistero che la dirigenza nerazzurra negli ultimi anni si sia attivata per la costruzione di un nuovo impianto di proprietà, scontrandosi però con burocrazia e soci poco affidabili. Ora l'ingresso sulla scena del magnate indonesiano potrebbe cambiare le carte in tavola e accelerare il progetto. L'assessore regionale allo Sport Antonio Rossi si era portato avanti già qualche settimana fa: «Se Thohir vuole costruire un nuovo stadio, faccia un impianto olimpico per Milano 2024». Ieri il bis: «Chiediamo alla nuova dirigenza un incontro per capire idee e prospettive in ottica di un nuovo stadio o di nuova cittadella dello sport».
Inter e Milan hanno un accordo con il Comune per la concessione in affitto di San Siro sino al 2016. Il contratto prevede l'intervento diretto delle due società nei lavori (in parte già avviati) per la modernizzazione dello stadio che proprio nel 2016 dovrebbe ospitare la finale di Champions League. Servizi igienici all'altezza, seggiolini a norma e segnaletica interna le tre priorità sulla lista. Fin qui tutto bene, ma dal 2016 in poi? Il Milan sembra orientato a proseguire sulla strada del restyling. Moratti aveva invece imboccato la via del nuovo stadio, dopo anni di rinvii per cause burocratiche, stringendo accordi nel 2012 con colossi come China Railway e Mabetex. Gli studi sulla collocazione della nuova casa nerazzurra erano addirittura già avviati: San Donato, area Expo, Rozzano, poi l'improvviso stop. I cinesi svanirono nel nulla, il progetto si bloccò. L'Inter di Thohir dovrà presto prendere una posizione. A fine agosto l'entourage del tycoon di Giacarta ha incontrato i vertici del Milan per raccogliere informazioni dettagliate sul Meazza. A Thohir San Siro piace, ma il fascino della tradizione si scontra con i tanto cari modelli di business. Nel calcio moderno lo stadio di proprietà significa soldi e competitività internazionale. Non è un caso che lo stesso Thohir, dopo essere entrato in società nel D.C. United, squadra americana di Mls, abbia avviato i lavori per un nuovo stadio a Washington da 150 milioni di dollari. I bookies inglesi non credono però sia così facile ripetere l'impresa a Milano. Stanleybet infatti quota a 7,50 l'addio e ad appena 1,05 la permanenza a San Siro. Ciao Moratti Intanto il popolo interista si stringe attorno al presidente più vincente della sua storia. Non si sa ancora se Moratti rimarrà nel club. Gigi Simoni, allenatore dell'Inter di Ronaldo che conquistò la Coppa Uefa nel 1998, è triste: «Mi dispiace per la squadra e per i tifosi, non ci sarà mai più un patron come Moratti. Appassionato, corretto, gentile. Thohir sarà anche il futuro, ma a livello umano l'Inter oggi ci perde di sicuro». Un concetto ripreso anche dall'ex difensore Fabio Galante, che Moratti portò in nerazzurro a 23 anni. «Non avrei mai voluto accadesse. Per me lui è stato come un padre. Sono sicuro che lascia l'Inter per amore e in buone mani». L'assessore Rossi avvisa Thohir: «Spero che non faccia dimenticare la forte identità lombarda dell'Inter». La Milano nerazzurra si sveglia oggi ancora più Internazionale, ma con un po' di coeur in men.

Per una società italiana controllata da oggi da un gruppo indonesiano (vera rarità dal momento che fino al 2011 erano solo 2 in Italia le imprese controllate da investitori dell'arcipelago con più isole al mondo), ci sono 66 imprese in Indonesia controllate da investitori italiani. Thohir che arriva alla guida dell'Inter si può quindi ancora considerare l'eccezione. Il rapporto commerciale tra Lombardia e Indonesia vale in un anno più di 800 milioni di euro. Solo Milano con Monza e Brianza commercia per un valore di più di 500 milioni di Euro. I prodotti che la Lombardia esporta di più verso l'arcipelago indonesiano sono macchinari (valvole e rubinetti al primo posto), mentre l'import riguarda soprattutto prodotti chimici. L'export in un anno aumenta del 31,6%, con un valore complessivo delle esportazioni pari a circa 350 milioni di euro in un anno, 100milioni in più della cifra per l'acquisto della squadra di calcio milanese.

È quanto emerge da elaborazioni dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat Coeweb, Banca dati Reprint, Politecnico di Milano - ICE.

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