Cronaca locale

«Merita punizione». I latinos sparano (a salve)

Denunciati i tre membri di una banda decisa a spaventare una 21enne

Non è che le bande di latinos fossero scomparse per un po' o avessero deciso di starsene buoni buoni e non delinquere più. Al loro interno ci sono sempre contrasti, più o meno consistenti, che spesso finiscono per cozzare contro le maglie della legge. Semplicemente se ne è parlato un po' di meno perché a Milano hanno preso il sopravvento altre tematiche, come l'allarme terrorismo, che hanno fatto passare in secondo piano le vicende legate alle pandillas. Quando però nella notte tra sabato e domenica, fuori da una discoteca di via Padova e poco distante da piazzale Loreto, hanno sparato (seppure a salve) a una ragazza di 21 anni, di origini sudamericane, i carabinieri del comando provinciale di Milano hanno drizzato le antenne, preoccupati che la vicenda potesse prendere una brutta piega e si verificassero disordini ben più difficili da gestire.Protagonisti della vicenda dell'altra notte sono un colombiano di 23 anni, un coetaneo peruviano e un 35enne originario dell'Ecuador, legati appunto alle bande sudamericane di strada che da qualche anno sono presenti anche a Milano. I tre sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di minacce aggravate in concorso dai carabinieri intervenuti davanti alla discoteca. L'addetto alla sicurezza del locale, un ragazzo italiano di 25 anni, ha fermato una pattuglia del nucleo radiomobile, che in quel momento stava pattugliando via Padova e ha indicato ai militari un suv parcheggiato poco lontano dall'ingresso del locale. Poco prima, proprio da quella macchina, era partito un colpo di pistola, esploso verso una ragazza, habitué della discoteca. I militari hanno immediatamente bloccato ed identificato i passeggeri e hanno trovato, nascosta sotto il bracciolo, tra i sedili anteriori, una pistola a salve, modificata e priva del tappo rosso. I tre protagonisti della brutta vicenda hanno spiegato che poco prima era nata una lite con la 21enne e che la volevano «punire» e spaventare. Nel marzo di tre anni fa le indagini degli investigatori del commissariato «Mecenate» avevano inferto un grosso scossone all'interno dell'ambiente delle bande di latinos arrestandone ben settantacinque 57 maggiorenni e 18 minorenni e accusandoli associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona e il patrimonio, traffico di stupefacenti e detenzione di armi.

I sudamericani nascondevano la cocaina nelle viscere di cani di grossa taglia e al loro arrivo in Italia li squartavano per recuperare la droga. PaFu

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