Cronaca locale

Mestieri, c'è un'idraulica ma anche 117 casalinghi

Ci sono 12 guide polari ma solo 5 alpine, un metafisico e pure due tagliatori di pelli

Mestieri, c'è un'idraulica ma anche 117 casalinghi

Promessa da marinaio? Non è più (solo) un proverbio da usare per i maschi inaffidabili. Anche tre donne milanesi indossano cappello, divisa e si imbarcano sulle navi lasciando dietro di sè, forse, altrettanti cuori infranti. Tant'è, sulla carta d'identità alla voce professione dichiarano di fare le marinaie. E bisognerà andarci piano in futuro con le barzellette sugli idraulici, visto che a fare concorrenza a 1.056 uomini è spuntata tra tubi e lavandini anche la prima donna.

Sono già parecchi i casi di lavori rubati all'altro sesso, curiosità svelate dal settore Anagrafe del Comune che ha elaborato le dichiarazioni rese dai residenti al momento di registrare il documento. Se ora si contano una camionista, una gruista e due donne meccanico (contro un esercito di 1.614 maschi che magari fino ad oggi hanno pensato che le donne fossero incapaci al volante, figurarsi ad aggiustare un motore), dall'altra parte ben 117 uomini quest'anno si sono dichiarati casalinghi (le donne sono 114.702), due ricamatori, 24 estetisti, ventinove baby sitter (contro 2.960 tate). Si tratta di una novità assoluta in questo caso: nel 2013 nessuna di queste professioni era stata dichiarata da uomini, hanno preso coraggio e dimostrato che la parità dei sessi non è una richiesta a senso unico.

Alcune professioni sono così strane da comparire soltanto in un caso, o al massimo due o tre, sulle carte d'identità dei milanesi (anche se va detto che non è obbligatorio dichiarare il lavoro, potrebbero essere meno isolati), altre non fanno che confermare che dei vecchi mestieri sono in via d'estinzione, «sopravvivono» stoicamente due spazzacamini. C'è una sola sinologa (ossia un'esperta di testi cinesi), una sacerdotessa, un viceprefetto - due invece i prefetti - un arcivescovo, un metafisico, un foniatra (che cura i disturbi della comunicazione), un paleontologo, un tapparelista in legno, un pantografista. Sono ventitrè insomma i milanesi più unici che rari.

Sono «almeno» due i cittadini che si dichiarano tagliatori di pelli o soprano, necroforo, labirintologo, paroliere, incassatore di gomme, consigliera di parità, arbitro federale, istruttore di scherma, galvanotecnico (non è un marziano ma uno specialista nella placcatura, cioè nell'applicazione di strati di metallo su vari materiali), addetta ai trasporti navali e anche invalido di guerra. Arrivano a tre gli agopunturisti, direttori di teatro, tenori, i toelettisti di cani o i critici musicali, capitani di marina, dattilografi, le trascrittrici. Altrettanti, cio+ pochi, i corniciai, i criminologi clinici, gli agenti di consolato. Non è un'esagerazione dire che non si contano nemmeno sulle dita di una mano, e vai a carcare gli impiantisti audiovideo quando servono. Se facendo una passeggiata per le stradine di Brera invece è facile venire bloccati da chi vuole leggerci il futuro, agli atti è registrata una sola chiromante in città. Divisi equamente tra uomini e donne infine i sei fisici nucleari o i quattro paracadutisti.

Tra le curiosità, si scopre che ci sono a Milano più guide polari che guide alpine: dodici le prime e appena cinque le seconde.

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