Cronaca locale

Mezzi pubblici, ancora violenza: controllore pestato sulla M1

Il poveretto è stato aggredito da un salvadoregno pregiudicato fermato ai tornelli senza biglietto

Mezzi pubblici, ancora violenza: controllore pestato sulla M1

«Servono Vigili!» esclama in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Riccardo De Corato. È stato lui, vicesindaco di Milano durante l'amministrazione Moratti, ieri a denunciare pubblicamente ancora un'aggressione di un dipendente Atm, un controllore finito all'ospedale mercoledì sera dopo essere stato picchiato alla fermata della metropolitana «Rho-Pero» della linea rossa (la uno). Il poveretto è stato aggredito da un salvadoregno pregiudicato fermato ai tornelli senza biglietto.

Già martedì sera, ventiquattr'ore prima, in piazzale Nigra, alla Bovisa, si era verificato un episodio simile. I carabinieri avevano arrestato un sudanese clandestino e incensurato di 29 anni per aver assalito cinque addetti alla Security di Atm e un militare dopo essere stato sorpreso senza biglietto e documenti a bordo del filobus della linea 90. Che, insieme alla 91, viene considerata «la linea della paura» perché, soprattutto di notte, è stata ed è teatro di reati di ogni tipo. Il sudanese era stato quindi portato a San Vittore, con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni personali aggravate e tentata rapina, mentre i cinque feriti venivano medicati in ospedale, dimessi con prognosi dai 3 ai 25 giorni.

Intanto l'assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino Carmela Rozza ha già incontrato il direttore generale di Atm Arrigo Emilio Giana per organizzare nei dettagli una presenza notturna costante della security di Atm sulla 90/91, con un raccordo diretto con la polizia locale e le altre forze dell'ordine, in modo che possano intervenire immediatamente in caso di emergenza.

«In realtà questi ultimi episodi di violenza dimostrano che la security non basta - ha ribadito ancora ieri De Corato nella suo nota - ma ci vogliono anche i vigili, perché le guardie ci sono in metrò ma evidentemente non bastano».

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